Ceramica a corpo bianco, d’impasto fine, ricoperto di una vetrina trasparente a base di borosilicati, piombiferi o meno.
L’invenzione della t. risale all’epoca dei miglioramenti tecnici introdotti dai ceramisti inglesi della contea di Stafford (metà 18° sec.). J. Wedgwood introdusse ulteriori migliorie (sostituzione della vetrina di piombo con coperte feldspatiche) e diede al prodotto qualità artistiche. Con l’adozione su larga scala di mezzi meccanici, la t. s’impose nei mercati internazionali. In Italia le fabbriche principali furono quelle di Nove di Bassano, Faenza, Torino, Lodi, Bologna, Pordenone.