Artista inglese (n. Londra 1946). Dopo un esordio conforme ai canoni della pop art, ha individuato un percorso originale, attraversato da uno sguardo disincantato e scettico che indaga sulla realtà nei suoi aspetti quotidiani e sociali, manipolandola e distorcendola, scivolando dall'immagine fisica a quella virtuale e avvalendosi di una varietà di mezzi espressivi, quali disegni, dipinti, fotografie, installazioni con specchi, proiezioni di diapositive e video. Nel 1987 è risultato vincitore della quindicesima edizione della John Moores Exhibition.
Si è formato con R. Hamilton all'Università di Newcastle-upon-Tyne (1965-69) e poi ha frequentato la St. Martin's school of art di Londra, diplomandosi in scultura (1969-70). L'ironico ottimismo nei confronti del consumismo delle prime opere, ispirate dalla pop art (H. è stato nel 1968 assistente di C. Oldemburg a New York), si è trasformato in seguito in un più amaro e profondo scetticismo (Toxic lagoon, 1987; Exquisite corpse, 1994). Nel 1987 si è aggiudicato il primo premio alla quindicesima edizione della John Moores Exhibition. H. ha esposto le sue opere in numerose mostre personali (retrospettiva alla Whitechapel art gallery di Londra, 1992; Blue skies, installazione, 1997, Chatham, Historic Dockyard) e in importanti rassegne (Sculpture alternatives. Aspects of photography and sculpture in Brit ain, 1965-1982, 1985, Londra, Tate Gallery; Food as politics, 1985, Londra, Camerawork; Still but not silent, 1996, Londra, Tate Gallery; Live in your head: concept and experiment in Britain 1965-75, 2000, Londra, Whitechapel art gallery;Arctic Ocean (2002, Londra, Camden Lock). Nel 2003 ha partecipato alla Biennale d'arte contemporanea di Lione e alla Tate triennial exhibition of contemporary British art; più recentemente sue personali sono state ospitate a Londra presso la Drawing Gallery (2006) e la Matthew Bown Gallery (2007).