Timavo Fiume (90 km) che scorre in territorio parte sloveno e parte italiano (Venezia Giulia), diviso in una sezione superiore (T. Superiore o Reka) di 47 km circa, in cui il corso è superficiale, una sezione sotterranea di 40 km circa e una brevissima sezione terminale, lunga meno di 3 km (T. Inferiore), che scorre di nuovo in superficie. Il fiume nasce a S del Monte Nevoso e corre dapprima in direzione NO, ricevendo l’apporto di brevi affluenti; presso il centro di Cave Auremiane penetra nei terreni calcarei e subisce le prime perdite. Dopo un breve tratto in cui forma una profonda gola, entra nel complesso delle Grotte di San Canziano e, dopo 2,7 km di percorso sotterraneo, scompare in un enorme sifone (➔ San Canziano della Grotta). A S di San Giovanni al T. ricompare in superficie attraverso varie sorgenti che confluiscono dapprima in tre rami principali e poi in un unico corso che termina nel Mar Adriatico, nel Golfo di Panzano. La scomparsa del T. interessò già gli antichi, ma la prova dei rapporti tra il corso inferiore del fiume e le sorgenti del T. si ebbe soltanto nel 1907, con il metodo di colorazione delle acque. La portata media è di circa 27 m3/s.
Timavus era, in età romana, il nome sia del fiume sia della divinità fluviale relativa, la quale fu anche confusa con Diomede, da alcune leggende antiche qui localizzato. Nel 129 a.C. il console G. Sempronio Tuditano, a ricordo della vittoria sui Giapidi, fece una dedica al T., di cui restano due frammenti.