Poeta norvegese (Lom, Gudbrandsdal, 1916 - ivi 1951). Trascorse solitario e distaccato i suoi brevi anni troncati dal suicidio, nel nativo ambiente di provincia (dove lavorò come giardiniere e giornalista), dal quale prende le mosse tutta la sua lirica, in landsmål, legata, per affinità d'ispirazione sociale e morale e per la forma sobria e scarna, alla poesia di A. Øverland (Mogning i mørkret "Maturazione nel buio", 1943; Berg ved blått vatn "Montagne presso l'acqua azzurra", 1946; Jarnnetter "Ultime notti d'agosto", 1948; Ei dagbok for mitt hjarte "Diario del cuore", post., 1951). Semplice, di struttura tradizionale, capace di grande intensità drammatica e risonanza psicologica, questa lirica riesce a trarre luce dalla più opaca materia umana. Tra il 1950 e il 1952 è stata pubblicata una raccolta dei suoi articoli col titolo di Nesler ("Ortiche").