• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

tortura

di Silvia Moretti - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
  • Condividi

tortura

Silvia Moretti

Far soffrire e umiliare un altro essere umano

Torturare vuol dire infliggere deliberatamente a una persona che non può difendersi una sofferenza acuta, sia fisica sia psicologica. La tortura, praticata già nel mondo antico, fu adoperata tra il 13° e il 17° secolo soprattutto per estorcere confessioni nel corso dei processi. Ai giorni nostri non è ancora scomparsa, soprattutto nei paesi con regimi dittatoriali o totalitari

Dall’antichità all’Età moderna

Si parla di tortura giudiziaria quando, nell’amministrazione della giustizia, è considerato lecito il ricorso a mezzi violenti per estorcere una confessione e accertare l’eventuale colpevolezza dell’imputato. Nell’antica Grecia e a Roma i codici disciplinavano il ricorso alla tortura giudiziaria: era lecito, per esempio, torturare uno schiavo ma non un individuo libero. Nella Roma imperiale l’applicazione della tortura venne estesa ai casi di lesa maestà, a coloro che si spacciavano per maghi e ai colpevoli di falso.

Con la fine dell’Impero Romano d’Occidente la tortura giudiziaria cadde in disuso: le popolazioni barbariche, infatti, non la praticavano. Nel 13° secolo, però, la rinascita degli studi di diritto romano la riportò all’attenzione, facendone dilagare la pratica in Italia e in Europa. Anche la Chiesa di Roma – con la bolla Ad extirpanda (1252) del papa Innocenzo IV – legittimò l’uso della tortura nei processi di eresia.

Tortura, giustizia e pena

Nei processi che si svolgevano in Europa in Età moderna la confessione del colpevole aveva un’importanza enorme. Il giudice, che era l’unico arbitro del procedimento, voleva a tutti i costi strappare una confessione all’imputato, che diventava così il principale accusatore di sé stesso. Questo era quanto avveniva, per esempio, nei processi di stregoneria, dove le donne accusate del reato – spesso deboli di mente, emarginate, povere e senza protezione – finivano esse stesse per convincersi di essere delle streghe e confessavano ciò che i loro torturatori volevano.

Nel corso del processo l’imputato veniva condotto in catene nella stanza della tortura, per avere un’idea di cosa lo aspettasse. Se la minaccia non bastava a farlo parlare, la tortura veniva applicata per gradi secondo quanto stabilito dal giudice. Gli strumenti erano più o meno gli stessi in tutti i paesi in cui vigeva il diritto romano: la corda, che consisteva nell’appendere l’inquisito per le mani legate dietro la schiena; il cavalletto, una specie di ruota con la quale venivano tirati contemporaneamente, dalle mani e dai piedi, gli arti della vittima; la sedia delle streghe, un sedile irto di chiodi reso incandescente. Terribile, perché fiaccava ogni capacità di resistenza, era la veglia imposta, il tormentum insomniae.

Ma ai supplizi non sfuggivano neanche coloro che erano già stati condannati: così gli schiavi nel mondo antico, così in Età moderna. Con l’Illuminismo si sarebbe levata alta la condanna della tortura (Beccaria) e tra la fine del 18° secolo e l’inizio del successivo molti Stati ne avrebbero decretato l’abolizione.

La tortura nel mondo contemporaneo

All’articolo quinto della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo si legge: «Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizioni crudeli, inumane o degradanti». Approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1948, questa dichiarazione fu firmata da oltre 150 paesi. Ciò nonostante, alla tortura si ricorre ancora sistematicamente in molti paesi. Punizioni corporali giudiziarie come l’amputazione, la fustigazione e la marchiatura a fuoco sono previste dalle leggi di alcuni paesi africani e arabi, per esempio la Nigeria, il Sudan, l’Arabia Saudita. Alcuni regimi non democratici ricorrono sistematicamente alla tortura per terrorizzare la popolazione, estorcere informazioni e umiliare i nemici politici.

Proprio perché la tortura è in aperta contraddizione con i principi e le pratiche della democrazia, la comunità internazionale ha reagito con particolare sdegno, nel 2004, alla notizia diffusa in tutto il mondo delle sevizie inflitte ad alcuni detenuti iracheni nel carcere di Abu Ghraib, vicino a Baghdad, da parte del personale della polizia militare degli Stati Uniti. Va peraltro ricordato che il personale coinvolto è stato sottoposto a processo dalla giustizia americana.

Vedi anche
pena Sanzione afflittiva comminata dall’autorità giudiziaria a chi abbia commesso un reato. 1. Profili generali La pena criminale, o pena in senso stretto, appartiene al genere delle sanzioni punitive, rivolte cioè a garantire l’osservanza della norma prima che se ne verifichi la violazione e ad asseverare ... Arabia Saudita Stato dell’Asia sud-occidentale, che comprende la parte centrale della Penisola Arabica, di cui occupa la parte maggiore di territorio. Confina a N con Giordania, Iraq e Kuwait, a SE con Qatar, Emirati Arabi Uniti e Oman, a S con lo Yemen; si affaccia a O al Mar Rosso e a NE al Golfo Persico.  ● Per ... Amnesty International Organizzazione per la difesa dei diritti dell’uomo nel mondo, fondata a Londra nel 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson. Si adopera in particolare per la liberazione dei detenuti per motivi di opinione; per processi equi e rapidi per i prigionieri politici; per l’abolizione della pena di morte, ... Roma Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e di provincia (Comune di 1307,7 km2 con 2.718.768 ab. nel 2008). ● Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato già alla mente degli antichi, ma le soluzioni da essi offerte non reggono alla critica scientifica. ...
Categorie
  • DIRITTO COMUNITARIO E DIRITTO INTERNAZIONALE in Diritto
Altri risultati per tortura
  • tortura
    Dizionario di Storia (2011)
    Coercizione fisica applicata a un imputato per estorcergli una confessione. La t. fu praticata nel mondo antico: ne abbiamo diverse testimonianze per l’Oriente; in Grecia e nella Roma repubblicana la vediamo applicata agli schiavi, mentre era esclusa per i liberi, la cui credibilità era convalidata ...
  • tortura
    Enciclopedia on line
    Strumento punitivo – quale accessorio per es. di una sentenza che alla privazione della vita aggiunga il modo atroce della sua esecuzione – o metodo cruento di accertare responsabilità penali, a cui erano sottoposti i sospettati di reato o anche possibili testimoni che parevano reticenti. Storia La ...
  • Tortura
    Il Libro dell'Anno 2004
    "Una strana conseguenza che necessariamente deriva dall'uso della tortura è che l'innocente è posto in peggiore condizione che il reo" (Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene) Un dramma diffuso e sconosciuto di Daniele Scaglione 28 aprile Destano sgomento in tutto il mondo le immagini trasmesse ...
  • Tortura
    Universo del Corpo (2000)
    Daniele Scaglione Il termine tortura (dal latino tardo tortura, propriamente "torcimento", da torquere, "torcere"), dal significato etimologico, di carattere generico, è passato a indicare l'azione, il fatto di torcere le membra e, quindi, qualsiasi forma di coercizione fisica applicata a un imputato, ...
  • TORTURA
    Enciclopedia Italiana (1937)
    Francesco Calasso . Vanno sotto questo nome i mezzi svariatissimi di coercizione fisica sperimentati sul corpo dell'imputato per estorcerne la confessione del reato, o dei testimoni per ottenerne la deposizione. La tortura fu già nota al mondo antico: così, ai Greci, anche nell'epoca dello splendore ...
Mostra altri risultati
Vocabolario
tortura
tortura s. f. [dal lat. tardo tortura, propr. «torcimento», der. di torquēre «torcere», part. pass. tortus]. – 1. Ant. nel sign. etimologico di torcimento o torcitura, per indicare sia l’atto del torcere sia il punto in cui qualche cosa...
torturare
torturare v. tr. [der. di tortura]. – Sottoporre a tortura: l’hanno torturato perché rivelasse il nome dei suoi complici; t. i prigionieri, un detenuto politico. In usi estens. e fig., spesso iperb., tormentare, affliggere, angustiare:...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali