Valencia Città della Spagna (catalano València; 791.413 ab. nel 2018), capoluogo della provincia omonima e della Comunità Valenzana (➔); situata quasi al centro di una fertilissima huerta, si è sviluppata intorno a un antico nucleo, di forma poligonale, posto in un’ansa del fiume Guadalaviar (o Turia), sulla destra di questo corso d’acqua. La città moderna si è estesa su entrambe le rive del fiume e lungo il mare. I prodotti agricoli provenienti dalla huerta (ortaggi, agrumi, frutta, olive, uva, tabacco e fiori) alimentano molte industrie; oltre a quello alimentare, rilevanti sono anche i consolidati comparti meccanico, cantieristico e tessile e, in minor misura, quelli chimico, della carta, del vetro, della ceramica e metallurgico. V., terza città della Spagna, è sede di attività direzionali e di un fiorente commercio, favorito da varie linee ferroviarie e praticato con l’estero attraverso il porto del Grao, presso la foce del Guadalaviar. Sviluppato il settore turistico, che ha tratto vantaggio anche dall’istituzione di un parco tecnologico. V. è sede di università (1500) ed è un rilevante centro culturale.
L’antica Valentia Edetanorum, centro dell’Hispania Tarraconensis, nel territorio degli Edetani, coinvolta nella guerra di Pompeo contro Sertorio (75 a.C.), pare divenisse poco dopo colonia e fu città importante sotto l’Impero. Sede vescovile durante la dominazione dei Visigoti, sotto gli Arabi, che se ne impadronirono nel 714, acquistò grande importanza commerciale e industriale. Capitale di uno dei ‘regni di Taifas’ sorti dallo smembramento del califfato di Cordova (1021), nel 1094 fu conquistata dal Cid, che vi rimase come sovrano indipendente fino al 1099. Nel 1102 la vedova del Cid, Jimena Díaz, dovette abbandonare la città agli Almoravidi; alla dominazione degli Almoravidi seguì quella degli Almohadi. Capitale di un regno arabo indipendente dal 1229 al 1238, V. nel settembre di quest’ultimo anno fu conquistata da Giacomo I d’Aragona, ma continuò a essere capitale di un regno dotato di estese autonomie. Dal 1479 con i suoi possedimenti fu unita alla Castiglia. La città, che seguitò a ospitare molti musulmani ed ebrei, raggiunse allora il suo massimo splendore economico e culturale. Nel 17° sec., nella crisi generale dello Stato spagnolo, anche V. decadde. Schieratasi in favore di Carlo d’Austria nella guerra di successione spagnola, fu privata di quasi tutti i suoi privilegi da Filippo (1707). Occupata dai Francesi nel 1812, fu liberata nel giugno 1813. A V. scoppiò la rivoluzione del 1843. Durante la guerra civile, V. fu sede del governo repubblicano dal novembre 1936 all’ottobre 1937, e di nuovo nel gennaio-marzo 1939.