VENEZUELA (XXXV, p. 107; App. I, p. 1120)
Condizioni demografiche (XXXV, p. 110). - Secondo i dati del censimento del 1941 la popolazione complessiva del Venezuela è di 3.850.771 ab. di cui 100.000 circa amerindi. Tra il 1935 e il 1941 l'incremento demografico è stato pari ad una media percentuale annua di 2,6%. Una ulteriore valutazione del 1947 attribuisce al paese 4.189.000 ab. Caracas, nel 1941, contava 269.030 ab. Maracaibo ne aveva 112.519.
Il movimento immigratorio dopo la seconda Guerra mondiale ha ripreso con ritmo accelerato. Dal 1939 al 1947 le unità entrate nel paese sono state 19.952, fra cui numerosi gli Italiani: 1989 nel 1947, ma poiché tale cifra si riferisce soltanto agli immigrati assistiti direttamente dall'Istituto di immigrazione, si può calcolare che in tale anno siano entrati nel Venezuela circa 2500 Italiani.
Condizioni economiche (XXXV, p. 111). - Tra le colture agricole hanno ripreso quota quella del caffè (714.480 q. nel 1946; per il 93% esportati negli S. U.) e quella della canna da zucchero (327.000 q. nel 1945 e 285.000 nel 1946). Le altre rimangono sostanzialmente inalterate. Per l'allevamento, recenti statistiche registrano - eccezion fatta pei bovini - una diminuzione durante l'ultimo ventennio (in migliaia di capi, nel 1940: 4264,5 bovini; 107,8 ovini e 1364,6 caprini; 194 cavalli; 191 asini; 355,5 suini). L'industria petrolifera ha avuto un ulteriore sviluppo (v. petrolio, in questa App.). Disposizioni governative del 1943 tendono a favorire lo sviluppo della raffinazione locale e a questo scopo furono impiantate, nel 1947, due raffinerie (nella baia Amuay e a Punta Cardon) per la lavorazione di circa 170.000 litri di liquido grezzo al giorno. Una stima ufficiale relativa alle riserve petrolifere, eseguita nel 1947, le fa ammontare a circa 1100 milioni di t.
Oscillante come valore, ma abbastanza ragguardevole, l'estrazione dell'oro (nel 1944, 2417 kg. e nel 1946, 1374 kg.) e in forte sviluppo, durante gli ultimi anni, quella delle perle, nell'isola Margarita (431,9 kg. nel 1946). Le ingenti risorse idroelettriche vengono valutate a 3 milioni di HP, di cui però soltanto 15.000 utilizzati.
Comunicazioni e commercio (XXXV, p. 113). - Le ferrovie hanno una lunghezza di 1125 km.; le strade carrozzabili si estendono per 5161 km. Nel 1943 fu aperto al traffico il tronco venezolano della strada pan-americana. Il commercio estero nel 1943 ha registrato un totale di 2.873.399 q. di merci importate (222.000.000 bolívares) e di 25.308.771 q. di merci esportate (862.000.000 bolívares).
Ordinamento politico amministrativo (XXXV, p. 114). - Il 5 luglio 1947 è stata promulgata una nuova costituzione, la quale non presenta grandi variazioni rispetto alle precedenti. Sono riconosciuti elettori tutti gli abitanti, maschi e femmine, da 18 anni in poi, senza limitazione d'istruzione. L'elezione diretta si fa per il presidente della repubblica, per il senato, per la camera (5 anni), per l'assemblea legislativa di ogni stato e per i consigli municipali. Per l'elezione di questi ultimi hanno diritto al voto anche gli stranieri che risiedono nel paese da oltre dieci anni.
Finanze (XXXV, p. 115; App. I, p. 1120). - Si riportano qui di seguito le cifre dei bilanci:
Al 31 dicembre 1947 il debito pubblico interno ammontava a 23,i milioni e quello estero a 122.000 bolívares.
Con legge dell'ottobre 1939 è stato creato il Banco Central de Venezuela con un capitale di 10 milioni (sottoscritto per il 50% dallo stato), che si è sostituito al Banco de Venezuela nel controllo della circolazione, assumendo nel contempo il servizio di tesoreria dello stato. Le riserve hanno raggiunto, nel dicembre 1948, un massimo (fra il Banco Centrale e il Tesoro) di 1094 milioni di bolívares. Accanto a un cambio di vendita, che dal 1942 è fisso al livello di 3,35 b0lívares per dollaro, ed in base al quale è stata comunicata al Fondo monetario internazionale una parità aurea di 0,265.275 grammi di fino, si hanno cinque differenti cambî di acquisto, rimasti invariati dal 1945, che vanno da un minimo di 3,03 bolívares per dollaro, per la valuta proveniente da esportazione di petrolio, a un massimo di 4,80 per quella proveniente dalle esportazioni di caffè. Al 30 novembre 1948 la circolazione ammontava a 674 milioni (dicembre 1939: 182 milioni). Alla stessa data i depositi presso le banche commerciali ascendevano a 712 milioni, di cui 596 a vista.
Storia (XXXV, p. 116). - Il presidente Eleazar López Contreras cercò di dare al paese stabilità economica e un assetto democratico, presentando nel 1938 un piano triennale di lavori pubblici, incremento della produzione agricola e dell'emigrazione e migliorie sociali, per 364 milioni di bolívares. Quindi si progettò il riordinamento urbanistico di Caracas e furono intrapresi da una ditta olandese grandi lavori nel porto di La Guayra. L'accresciuta produzione del petrolio offriva grandi prospettive; ma l'incendio che nel novembre 1939 distrusse il centro di Lagunillas (14.000 ab.), presso Maracaibo, e più la guerra, quindi la situazione dell'Olanda (il petrolio è raffinato a Curaçao e ad Aruba), resero delicata la situazione politica e grave quella economica, per le diminuite esportazioni (costituite, per più del 90%, da petrolio), onde il crollo nel corso del bolívar, sceso da 0,33 a 0,25 di dollaro, e la restrizione delle importazioni; e furono rimedî soltanto parziali l'accordo commerciale con gli Stati Uniti e l'aver più che raddoppiato la quota del caffè, in base all'accordo panamericano del 1940.
Intanto il partito "bolivariano" si manteneva al potere; e, non volendo il López essere rieletto, gli succedette, dal 9 maggio 1941, il generale Isaías Medina Angarita, che si dichiarò in favore delle democrazie e permise al suo avversario, il noto romanziere Rómulo Gallegos, di costituire il suo partito Acción democrática. Si conclusero trattati col Brasile (dopo il patto di non aggressione dell'8 dicembre 1938) per il regolamento dei confini, nel gennaio; e con la Colombia, regolando il secolare litigio, nell'aprile del 1941; e nel dicembre, il Venezuela dichiarò guerra ai paesi del Tripartito. L'anno dopo furono conclusi sette accordi di modus vivendi con varî paesi sudamericani, un trattato di commercio con l'Argentina e quello con la Gran Bretagna che, regolando il confine nel Golfo di Paria, lasciava al Venezuela l'isola de los Patos. Fu rinnovato il codice civile, istituita l'imposta sul reddito. Confermata la maggioranza del partito del Medina nelle elezioni del 1943, questi concesse tre portafogli ai liberali, avviò trattative, durante un viaggio agli Stati Uniti, con Henzy J. Kaiser e poi con gli altri magnati americani, per l'industrializzazione e lo sfruttamento delle risorse naturali del suo paese; intensificò la lotta contro l'analfabetismo, fornì materie prime agli Stati Uniti e ne ricevette aiuti per la difesa delle coste, mise in liquidazione ditte tedesche e giapponesi, dispose un'ampia legge di previdenza sociale; ma sciolse le leghe che ammettevano i comunisti. Riconobbe però la legalità di questo partito nel 1945. Ma nonostante la vittoria elettorale nel gennaio di quell'anno, una rivoluzione, scoppiata il 18 ottobre 1945, lo costrinse a riparare negli Stati Uniti, con il López e altri.
Il nuovo presidente, il socialista Rómulo A. Bétancourt, rassicurò le compagnie petrolifere, promise una nuova costituzione ed elezioni entro 6 mesi, e fu presto riconosciuto internazionalmente. Nel marzo 1946, fu tolto lo stato d'assedio e concessa la libertà ai prigionieri politici; ma si ebbero scontri tra i conservatori e Acción democrática e tra questa e i comunisti, fino alla rottura. Il López e il Medina furono condannati per concussione e peculato. Il governo istituì un'imposta progressiva sui profitti, e diede mano al piano regolatore di Caracas e ad altri lavori, con tecnici italiani. Ma i conservatori non disarmavano; dopo le elezioni alla Costituente, che diedero all'Acción democrática 137 seggi su 160, continuarono i tentativi; l'11 dicembre i rivoltosi s'impadronirono dell'aeroporto di Maracay e furono gettate da aerei bombe su Caracas. Il governo reagì; poi, fu concessa un'amnistia a Medina, López e altri, e promulgata, il 5 luglio 1947, la nuova costituzione. Nel febbraio un accordo con l'Organizzazione internazionale dei rifugiati permetteva l'immigrazione di 5000 famiglie (15.000 persone, il 40% agricoltori). E le elezioni del 14 dicembre 1947, svoltesi tranquillamente, portarono alla presidenza R. Gallegos. Ma i conservatori continuarono la loro attività associandosi all'esercito; e poiché il 20 novembre 1948 il governo decretò lo stato d'assedio, il 23 un gruppo di ufficiali superiori compì un colpo di stato; il Gallegos andò in esilio a Cuba, e il governo fu assunto da una Giunta militare, presieduta dal tenente colonnello C. Delgado Chalbaud (già mínistro della Difesa), la quale sciolse il parlamento.
Bibl.: Anuario Estadístico de Venezuela; E. Fergusson, Venezuela, New York 1939; L. Alvarado, Datos etnográficos de Venezuela, Caracas 1945.