videoarte Procedimenti e prodotti artistici che hanno come mezzo espressivo processi e apparecchiature televisive. La v. può avvalersi di trasmissioni dirette, di registrazioni, con manipolazione o meno dell’immagine, coordinata o integrata da suoni, assemblaggi e installazioni di monitor e oggetti eterogenei, fino a giungere a complesse strutture di serie di monitor regolati da raffinati apparati tecnologici (videoinstallazioni). Esponenti di rilievo, oltre a N.J. Paik e W. Vostell che hanno iniziato le loro prime esperienze di v. nell’ambito di Fluxus, sono D. Graham, M.-J. Lafontaine, B. Viola e, in ambito italiano, G. Chiari, Studio Azzurro, F. Plessi, G. Toderi. Dopo le prime esposizioni (TV as a creative medium, New York, 1969; The video show, Londra, 1975 ecc.), la v. ha trovato ampio spazio nelle più importanti rassegne di arte contemporanea. Può rientrare nella v. anche l’uso della videoregistrazione nell’arte concettuale e comportamentale.