videogiochi
Passatempi affascinanti, ma insidiosi
Nati all’inizio degli anni Sessanta, i videogiochi – in inglese videogames – sono dispositivi elettronici che consentono di giocare interagendo con le immagini di uno schermo; più genericamente, sono i giochi stessi che possiamo praticare in questo modo. Dapprima fenomeno di nicchia, i videogiochi si sono diffusi in misura crescente e sono diventati sempre più sofisticati con l’avanzare della tecnologia. Coinvolgenti e stimolanti, i videogiochi si presentano oggi con una varietà di tipologie in grado di soddisfare i gusti più diversi e sono diventati uno dei passatempi preferiti non solo dei ragazzi, ma anche degli adulti
I giochi elettronici sono apparsi all’inizio degli anni Cinquanta del Novecento, insieme ai primi computer. I ricercatori di allora, infatti, pensarono di realizzare programmi di simulazione di giochi a due, per mettere a confronto la nascente intelligenza artificiale della macchina con quella dell’uomo.
Nel 1961 si diffuse nei laboratori tecnici di tutto il mondo Spacewar, un gioco che simulava una battaglia tra due astronavi, ideato dallo statunitense Steve Russel. Ma il primo prodotto di massa si ebbe nel 1971, con la produzione di Pong, un gioco ideato dallo statunitense Nolan Bushnell, che proponeva in maniera estremamente schematica lo svolgimento di una partita a tennis. L’enorme successo ottenuto da questo gioco, distribuito inizialmente solo nei locali pubblici, indusse la costruzione delle prime console per abitazioni private. Da allora i videogiochi cominciarono a diffondersi in tutto il mondo, perfezionandosi sempre più, fino ad arrivare a costituire, nel giro di pochi anni, una delle principali fonti di impiego del tempo libero da parte sia di giovani sia di adulti.
In base alle apparecchiature, i videogiochi possono essere suddivisi in alcune categorie principali: macchine a gettone, che funzionano inserendo monete in un’apposita feritoia e che si trovano normalmente nei bar o nelle sale-gioco; console, apparecchi privi di tastiera che vengono allacciati a un normale televisore, consentendo l’effettuazione di giochi diversi mediante l’inserimento di appositi supporti o il collegamento a Internet, videogame tascabili, dotati di dimensioni ridotte e di schermo a cristalli liquidi, che consentono di giocare anche passeggiando. Hanno assunto una tale funzione anche alcuni telefoni cellulari, appositamente programmati; giochi su computer, software caricati sul desk top del computer da dischi oppure trovati tramite collegamento a Internet.
Indipendentemente dall’apparecchiatura usata, i generi di videogiochi si ripartiscono in diverse categorie. Le più importanti categorie di videogiochi sono:
• d’azione, che richiedono di esplorare un particolare ambiente, eliminando tutti i nemici che appaiono via via sullo schermo;
• d’avventura, che propongono una successione di situazioni impreviste, che possono essere affrontate, anche in gruppo, risolvendo problemi ed enigmi;
• di strategia, che costituiscono le versioni elettroniche di classici giochi di competizione a due (scacchi e dama);
• di ruolo, che costituiscono la trasposizione elettronica dei giochi di ruolo, con la macchina nelle vesti del master;
• di simulazione, che riproducono fedelmente situazioni di vita reale, come la guida di un aeroplano o di un’automobile veloce;
• sportivi, che simulano competizioni sportive, come partite di calcio o gare automobilistiche;
• d’azzardo, che propongono la versione virtuale di alcuni giochi d’azzardo da casinò e richiedono rischiose puntate in soldi veri.
I videogiochi sono coinvolgenti e stimolanti, ma molti di essi sono poco educativi, perché incitano alla distruzione e alla violenza. Sono prevalentemente passatempi solitari e perciò possono causare dipendenza psicologica; inoltre, costringendo gli occhi a guardare uno schermo per un tempo prolungato, possono provocare danni alla vista. Per proteggere i minorenni da tali rischi sono stati redatti vari decaloghi rivolti ai genitori (che dovrebbero essere condivisi anche da bambini e ragazzi). Le norme più importanti sono le seguenti: quando si acquista un videogame per i propri figli, occorre controllare l’età per la quale è indicato e cercare, quando è possibile, di giocare insieme a loro; porre limiti di tempo alla fruizione dei videogiochi, spiegando ai ragazzi la ragione; non far trascurare altre attività, come lo sport o altre forme di gioco creativo.