Figlio (Torino 1759 - Moncalieri 1824) secondogenito di Vittorio Amedeo III, sposò (1789) Maria Teresa d'Austria-Este. Combatté (1793-96) sulle Alpi contro i Francesi. Dopo l'abdicazione del fratello Carlo Emanuele IV salì al trono (1802), e sperò invano di riacquistare i suoi stati di terraferma con la guerra della terza coalizione antinapoleonica (1805). Costretto a ritirarsi in Sardegna, con l'aiuto della Gran Bretagna riorganizzò l'esercito e la flotta. Col primo trattato di Parigi (1814) riebbe i suoi stati di terraferma con in più la Liguria e in meno una parte notevole della Savoia, che riebbe dopo i Cento giorni. Nella Restaurazione seppe mantenersi indipendente dall'Austria, sottraendosi al predominio diplomatico-militare di quella; ma, conservatore e clericale, sebbene nel 1817-20 venisse avviata una cauta azione riformatrice, soprattutto a opera di P. Balbo, fu del tutto insensibile alle nuove esigenze di libertà e di governo rappresentativo. Scoppiato il moto del 1821, abdicò in favore del fratello Carlo Felice, e andò a risiedere successivamente a Nizza, a Lucca, a Modena, a Moncalieri.