Poeta medievale tedesco (n. 1170 circa - m. Würzburg 1230 circa). W. toccò tutti i motivi della lirica del tempo: trattò con accento dolcissimo la lirica d'amore nei toni della hohe e della niedere Minne, ma anche nei toni popolareschi e realistici dell'avventura amorosa (come in Under der linden e Nemt frouwe disen kranz, liriche fra le più giustamente celebrate della letteratura tedesca d'ogni tempo); si provò nello Spruch moraleggiante e didascalico e infuse i più caldi accenti di parte nei suoi versi politici, tanto da divenire, per i posteri, il venerato cantore dell'idea imperiale germanica.
Non si conosce con esattezza il suo luogo di origine. Di famiglia nobile, ma povera, abbandonò la sua regione d'origine (forse il Tirolo, certamente una regione austriaca) e si recò a Vienna, alla corte del duca Leopoldo VI, dove incontrò Reinmar, uno dei più famosi Minnesänger dell'epoca, che lo istruì nella sua arte. Anche il successore del duca Leopoldo, Federico il Cattolico, lo tenne in grande onore; non così Leopoldo VII, sicché il poeta si vide costretto ad abbandonare la corte di Vienna e a iniziare una vita di peregrinazioni. Capitò a Magonza all'epoca dell'incoronazione di Filippo di Svevia, che celebrò nei suoi bellissimi Sprüche, poi a Magdeburgo; quindi (1203) fu nuovamente a Vienna; in seguito (1204) ospite del langravio Ermanno di Turingia, accanto a Wolfram von Eschenbach. Secondo la leggenda partecipò (1207) alla gara dei cantori alla Wartburg. Nella lotta tra l'imperatore Ottone e Innocenzo III, W. parteggiò per l'imperatore, dinanzi al quale celebrò nei suoi solenni Kaisersprüche l'idea imperiale, bollando nei Papstsprüche la politica papale e sferzando la decadenza della Chiesa. Si volse poi all'imperatore Federico II di Svevia, e quando questi partì per la crociata, il poeta, ormai vecchio, non potendo accompagnarlo, incitò con i suoi canti altri a partire. Della sua musica poco ci è pervenuto: sino all'Ottocento gli si attribuivano solo cinque melodie: nel 1910 furono scoperti tre "frammenti di Münster", contenenti, fra l'altro, il Canto di Palestina del 1228, considerato una delle più belle melodie dell'epoca.