Chimico e filosofo russo naturalizzato tedesco (Riga 1853 - Grossbothen, Lipsia, 1932). Premio Nobel per la chimica nel 1909, O. fu un eminente cultore di chimica generale e di chimica fisica e contribuì al progresso e alla conoscenza di queste scienze non solo con le ricerche scientifiche, ma con la pubblicazione di libri scientifici, didattici e di divulgazione. Fra le sue ricerche più notevoli sono da ricordare quelle sull'affinità chimica, sulla teoria della dissociazione elettrolitica, sulla catalisi, sulla cromatica. La sua scoperta dell'ossidazione catalitica dell'ammoniaca ad acido nitrico ha avuto e ha importanza grandissima nel campo industriale. Il suo brillante ingegno lo condusse talora a tentativi paradossali come quello di eliminare la teoria atomica nell'insegnamento della chimica e di fondare un nuovo sistema di unità assolute escludendo la massa. Pubblicò una collezione dei classici della scienza comprendente anche le opere di Avogadro e Cannizzaro.
Studiò all'università di Dorpat, ove divenne assistente all'istituto di fisica nel 1875. Qui, per il conseguimento della libera docenza eseguì, con strumenti di sua stessa costruzione, le prime ricerche elettrochimiche per la determinazione dei coefficienti di affinità di acidi e basi (Volumchemische Studien über Affinität). Nel 1881 fu chiamato come professore di chimica al politecnico di Riga. Nei sei anni che vi trascorse O. sviluppò quelle grandi doti di ricercatore originale e di sistematizzatore delle discipline chimiche che lo resero uno degli scienziati più importanti della fine dell'Ottocento. In particolare, associò nelle ricerche sperimentali i problemi della catalisi con quelli della cinetica chimica e, durante un'intensa collaborazione con S. Arrhenius, dimostrò che il grado di dissociazione di un elettrolita aumenta con il diminuire della concentrazione, giungendo alla sua famosa legge di diluizione. Nel 1885 apparve il primo volume del suo trattato di chimica generale (Lehrbuch der allgemeinen Chemie), mentre il secondo volume fu pubblicato nel 1887, quando O. era già a Lipsia come professore di chimica fisica. A Lipsia assunse il ruolo di maestro di un'intera generazione di scienziati, fra cui vanno ricordati P. Walden, grande chimico organico, P. A. Mittasch, uno dei fondatori della catalisi industriale, e W. Nernst, che formulò il terzo principio della termodinamica. La diversità dei campi in cui si distinsero gli allievi dimostra la vastità degli interessi del maestro. Nel 1887 O. fondò insieme a J. H. van't Hoff la Zeitschrift für physikalische Chemie su cui pubblicò decine di articoli e ben 400 riassunti e recensioni. Nel 1889 uscì la prima edizione di un'opera sui fondamenti della chimica generale (Grundriss der allgemeinen Chemie) che, tradotta in una mezza dozzina di lingue, fu essenziale per la diffusione delle nuove idee della chimica fisica. Importante fu anche il suo apporto organizzativo: con A. Wilke fondò un'associazione di ricercatori e tecnici interessati all'elettrochimica e alle sue applicazioni industriali (la Elektrochemische Gesellschaft) e promosse la pubblicazione di una rivista specializzata, la Zeitschrift für Elektrochemie. In campo strettamente industriale nel 1904 O. stabilì le condizioni ottimali per l'ossidazione catalitica dell'ammoniaca, un processo che divenne di importanza critica durante la prima guerra mondiale, mentre in quello scientifico spiegò la catalisi come fenomeno basato sulle variazioni dei valori della velocità di reazione. Uomo di vasti e profondi interessi culturali, O. iniziò nel 1889 la pubblicazione di una collana di classici della scienza (Klassiker der exakten Naturwissenschaften), fondò e diresse gli Annalen der Naturphilosophie (1901-21) e, dopo il suo ritiro dall'insegnamento (nel 1906, anno in cui cominciò a dedicarsi a studi filosofici), organizzò con E. Haeckel il Deutscher Monistenbund (1906). A partire dalla fine degli anni Ottanta O. aveva elaborato una particolare concezione filosofica (Energetik) che basava la comprensione del mondo sul concetto di energia. A partire da questa posizione O. attaccò duramente le teorie atomico-molecolari in fisica e in chimica (le accetterà, tuttavia, nel 1909, in seguito agli esperimenti di J. Perrin), che riteneva poste a fondamento (falso) del materialismo. Propose anche una classificazione delle scienze, con il concetto di funzione al centro delle scienze formali (logica e matematica), e quello di energia dominante nelle scienze fisiche e in quelle biologiche (dove era associato al concetto di vita). Fra il 1917 e il 1930 si occupò anche di ricerche sui colori, dal punto di vista fisico, psicologico, estetico, che espose in varie opere. Fra gli scritti filosofici ricordiamo Die Energie und ihre Wandlungen (1888) e Die Überwindung des wissenschaftlichen Materialismus (1895).