Winterthur Città della Svizzera nord-orientale (132.481 ab. nel 2008), nel cantone di Zurigo. È centro commerciale della valle del Töss (affluente del Reno), e riceve anche buona parte del traffico proveniente da Schaffhausen e dai porti del Lago di Costanza e diretto a Zurigo. Attivo centro industriale (industrie metallurgiche, meccaniche e tessili).
L’antica Vitudurum celtico-romana divenne l’alemanna Wintarduro. Nel 12° sec. i conti di Kyburg fondarono a qualche distanza da essa un altro centro, Niederwinterthur, che, superatala in importanza, ne prese il nome. Feudo della famiglia dei Kyburg (dal 1180), che le concessero libertà e privilegi, W. nel 1264 passò agli Asburgo, che la favorirono grandemente, facendone una piazzaforte importante e concedendole un nuovo statuto. Dal 1415 al 1422 W. fu città imperiale. Ritornata sotto il dominio di casa d’Austria, durante la guerra tra i confederati svizzeri da una parte e casa d’Austria e Zurigo dall’altra, dovette ospitare a lungo una forte guarnigione austriaca, mentre i suoi commerci venivano interrotti. Nel 1467 il duca Sigismondo la vendette a Zurigo sotto il cui dominio l’economia di W. rifiorì; ma dalla fine del 17° sec. Zurigo limitò l’introduzione di nuove industrie. La costituzione della città conservò il suo carattere aristocratico fino alla caduta dell’antica confederazione nel 1798. Il liberalismo vi trionfò nel 1830; poi W. divenne un centro del radicalismo, mentre vi si andavano sviluppando importanti industrie.