Yemen
(XXXV, p. 834; App. II, ii, p. 1135; III, ii, p. 1142; IV, iii, p. 860; V, v, p. 808; v. yemen, repubblica democratica popolare, App. IV, iii, p. 861)
Geografia umana ed economica
di Anna Bordoni
Popolazione
Il progressivo aumento della popolazione, che al censimento del 1994 aveva raggiunto i 14.587.807 ab., saliti a 16.887.000 secondo una stima del 1998, ha determinato un carico demografico eccessivo per un paese poverissimo e con gravi problemi di ordine sociale. Tale situazione si è ulteriormente aggravata negli ultimi anni, poiché in seguito alla guerra del Golfo 1.168.200 cittadini residenti tra l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti sono stati costretti a rimpatriare, e nulla è cambiato anche dopo la stabilizzazione delle relazioni con i due paesi. Principale centro demografico ed economico è la capitale, Ṣan῾ā' (1.284.000 ab. nel 1998). Aden (562.000 ab.), antica capitale dello Y. del Sud, possiede una zona franca e, favorita da una buona posizione strategica - all'ingresso del Mar Rosso - rispetto alle grandi correnti di traffico marittimo, ha promosso successivi interventi di rafforzamento delle proprie funzioni commerciali.
Condizioni economiche
Il paese sta faticosamente tentando di uscire dalle vicende politiche degli anni Novanta (unificazione del Nord e del Sud nel 1990, tentativo di secessione del Sud nel 1994 con conseguente guerra civile), ed è attualmente impegnato in un severo programma (varato nel 1996) di aggiustamento strutturale della propria economia, con il sostegno degli organismi internazionali.
Le sole ricchezze dello Y. sono gli idrocarburi: nel 1996 sono stati estratti 17,5 milioni di t di petrolio, mentre lo sfruttamento delle consistenti riserve di gas naturale (481 miliardi di m³) è previsto a partire dal 2001. L'industria manifatturiera è sempre più penalizzata da infrastrutture obsolete e inadeguate e contribuisce per meno dell'8% alla formazione del PIL. Tra le piante coltivate prevale il qat, dalle cui foglie si estrae una droga che rappresenta una non trascurabile fonte di ricchezza per i contadini; la sua coltivazione copre dai 120.000 ai 140.000 ha, occupa il 16% della manodopera complessiva e fornisce il 5,5% del PIL. Ancora praticati con sistemi arcaici sono l'allevamento e la pesca; quest'ultima, tuttavia, dà discrete quantità di prodotto (103.743 t di pescato nel 1996). Il turismo (84.450 ingressi nel 1997) possiede buone possibilità di sviluppo per il fascino degli ambienti desertici e dell'architettura delle antiche città yemenite, ma stenta ad affermarsi a causa delle condizioni di insicurezza del paese.
Sul piano internazionale lo Y. ha chiesto di essere ammesso al Consiglio di cooperazione del Golfo, ma ha incontrato l'ostacolo del veto kuwaitiano e saudita. Membro fondatore (marzo 1997) dell'Indian Ocean Rim-Association for Regional Cooperation (IOR-ARC), spera di essere accolto anche nel Commonwealth, in virtù dei trascorsi storici dell'ex protettorato britannico di Aden.
Storia
di Silvia Moretti
La nascita della Repubblica dello Y., nel maggio 1990, pur sancendo di fatto la fusione dello Y. settentrionale e dello Y. meridionale, fu caratterizzata fin dai suoi esordi da una forte tensione tra i due gruppi dirigenti e dal progressivo isolamento del Partito socialista yemenita, molto radicato nel Sud e fino al 1989 unica formazione politica legale nello Y. meridionale.
Nell'estate 1994 il presidente designato del nuovo Stato yemenita, ‚Abdallāh Sāliḥ, già presidente del Nord e leader del partito di maggioranza, il Congresso generale del popolo, ebbe facilmente ragione del tentativo secessionista delle forze del Sud che avevano proclamato ad Aden nel mese di maggio una repubblica indipendente. Con la fine della guerra civile fu ancora più ridimensionato il ruolo del Partito socialista nella vita politica del paese, mentre andava consolidandosi, soprattutto al Nord, una formazione d'ispirazione islamica, al-Iṣlāḥ (la riforma), guidata dallo sceicco ‚Abdallāh al-Aḥmar. All'inizio di ottobre del 1994 il Parlamento yemenita riconfermò alla presidenza della Repubblica ‚Abdallāh Sāliḥ e, nello stesso mese, fu costituito un governo di coalizione tra il Congresso generale del popolo e al-Iṣlāḥ. Nel corso del 1995, però, si fecero più distanti le posizioni dei due partiti: al-Iṣlāḥ si opponeva, infatti, alle riforme economiche raccomandate dalla Banca mondiale e avallate dal presidente e condannava il partito del Congresso per aver partecipato a un meeting economico dove erano presenti alcuni rappresentanti dello Stato di Israele.
Il 27 aprile 1997, in occasione delle elezioni legislative, la schiacciante vittoria registrata dal partito del presidente, che si aggiudicò 187 seggi, portò alla formazione di un governo monocolore del Congresso generale del popolo. Nel paese intanto si facevano sentire le ripercussioni della guerra civile e la sicurezza interna veniva minacciata dalle azioni di alcuni terroristi islamici. Tra il 1997 e il 1998 anche l'attenzione della comunità internazionale fu richiamata dal ripetersi di atti di violenza perpetrati da parte di formazioni terroriste islamiche nei confronti di turisti stranieri. Dal 1992 erano stati oltre un centinaio, infatti, i turisti rapiti. Nel dicembre 1998 alcuni esponenti di una piccola formazione terrorista, l'Esercito islamico di Aden-Abyan, si resero responsabili della morte di quattro dei sedici turisti presi in ostaggio, caduti durante il blitz tentato dalle forze di sicurezza per liberarli. Il leader del gruppo terrorista e alcuni suoi esponenti furono condannati a morte nel maggio successivo. Nel settembre 1999 si svolsero nel paese le prime elezioni presidenziali con voto popolare dal 1990. Il presidente Sāliḥ, al potere nello Y. del Nord già dal 1978, trionfò con oltre il 96% dei voti. Unico sfidante, un candidato indipendente molto vicino al partito del Congresso. Le opposizioni, guidate dal Partito socialista yemenita, da due formazioni islamiche e dal partito Baath, si pronunciarono per il boicottaggio elettorale dopo che i loro candidati presentati all'approvazione del Parlamento, come prevede la Costituzione, non avevano ricevuto il numero di consensi necessario per partecipare alla competizione elettorale.
Sul piano internazionale, a partire dal 1995 la normalizzazione delle relazioni con l'Arabia Saudita aveva consentito l'avvio di negoziati per la definizione dei confini tra i due Stati, ma i nuovi scontri verificatisi alle frontiere nel luglio 1997 ne rallentarono il corso. Nel 1995 il contenzioso tra Y. ed Eritrea per il controllo dell'arcipelago delle isole al-Ḥanīš nel Mar Rosso diede origine a un breve conflitto tra i due Stati. Nell'ottobre 1998 un arbitrato internazionale stabilì la sovranità dello Y. sulle isole al-Ḥanīš.
bibliografia
I. Glosemeyer, Liberalisierung und Demokratisierung in der Republik Jemen, 1990-1994. Einführung und Dokumente, Hamburg 1995.
J. Kostiner, Yemen. The fluctuations of unity, Washington 1997.
S. Carapico, Civil society in Yemen. The political economy of activism in modern Arabia, Cambridge-New York 1998.
Le Yémen contemporain, éd. R. Leveau, F. Mermier, U. Steinbach, Paris 1999.