Zambia
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Geografia umana ed economica
di Anna Bordoni
Stato interno dell'Africa centro-meridionale. Il tasso di accrescimento demografico è diminuito fortemente, passando dal 3,1% degli anni Novanta del 20° sec. all'1,7% medio annuo del periodo 2000-2005. Al censimento del 2000 la popolazione era pari a 10.285.631 ab., perlopiù concentrati in una zona maggiormente urbanizzata che attraversa centralmente il Paese con direzione longitudinale.
Dopo la crisi economica del 2003-04, determinata soprattutto da una lunga carestia, il PIL è tornato a crescere a un ritmo discreto (+5% nel 2004 e un'analoga percentuale nel 2005), anche se l'inflazione si è mantenuta elevata (oltre il 18%). Il governo ha imposto una politica di austerità e una serie di provvedimenti finanziari, che, se da un lato hanno aumentato i rischi di tensioni sociali, in un Paese in cui oltre il 65% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, hanno altresì contribuito a richiamare gli investitori stranieri, particolarmente interessati al settore minerario e a quello manifatturiero. L'agricoltura, nonostante le difficoltà attraversate per motivi climatici, rimane un importante settore produttivo (22,2% il suo contributo al PIL nel 2005, 67,5% la forza lavoro), grazie al rilancio avviato nel 2002 con l'appoggio degli organismi internazionali: le colture destinate all'autoconsumo risultano tuttavia insufficienti a coprire il fabbisogno interno, mentre quelle commerciali, fra cui in particolare il tabacco, raggiungono migliori risultati. Il Paese dispone, inoltre, di discrete prospettive di sviluppo, in quanto oltre il 75% della popolazione è alfabetizzato e sia il settore secondario sia il terziario sono affermati, contribuendo alla formazione del reddito nazionale rispettivamente per il 44 e il 33,8%. Il principale prodotto minerario è il rame, sfruttato fin dalla fine del 19° sec. e localizzato nella regione definita Copperbelt, che costituisce la prosecuzione dei giacimenti del Katanga (Repubblica Democratica del Congo). Nel 2005 sono state estratte 450.000 t di rame, che, grazie al rialzo dei prezzi del minerale sui mercati internazionali, hanno rappresentato una considerevole boccata di ossigeno per l'economia dello Z., anche se continuano a pesare sul settore gli elevati costi di commercializzazione e di trasporto verso i porti dei Paesi vicini.
Storia
di Emma Ansovini
Il 21° sec. si apriva con segnali nel complesso positivi, sotto il profilo sia politico sia economico. Riguardo al primo aspetto si consolidava nel Paese il processo di democratizzazione, avviato nel 1991 con l'introduzione del multipartitismo, che aveva conosciuto però difficoltà e gravi momenti di crisi durante le due presidenze di F. Chiluba (1991-1996, 1996-2001). Nel dicembre 2001, dopo la sua rinuncia a presentarsi per un terzo mandato, si svolsero, in un clima di grande tensione, le elezioni presidenziali e legislative. Le prime, che videro una folta schiera di contendenti, furono vinte di stretta misura da L. Mwanawasa, sostenuto da Chiluba e dal partito al governo, il Movement for Multiparty Democracy (MMD), che ottenne il 28,6% dei voti, contro il 26,7 di A. Mazoka, candidato del principale partito di opposizione, il United Party for National Development (UPND). Il MMD si aggiudicò nell'Assemblea nazionale 69 seggi su 150, seguito dall'UPND con 49, mentre gli altri si distribuirono tra i partiti minori. I risultati elettorali furono contestati dalle opposizioni e ritenuti viziati da possibili brogli dagli organismi internazionali. Il nuovo presidente, contrariamente alle aspettative, rifiutò però il ruolo di 'creatura' di Chiluba, e avviò una serie di riforme volte a combattere la corruzione, anche al fine di restituire credibilità internazionale allo Z. e ottenere così la riapertura di linee di credito bloccate dall'Unione Europea e da altri Paesi a causa proprio delle diffuse malversazioni, peraltro denunciate in Z. dalla stessa Corte dei conti e dalla stampa indipendente. Nel quadro di questo tentativo di moralizzazione, l'Assemblea nazionale votò nel luglio 2002 (voto confermato dalla Corte suprema nel 2003) la sospensione dell'immunità per Chiluba, consentendo l'avvio di un procedimento giudiziario nei suoi confronti per frode e corruzione. Mwanawasa avviava anche un confronto, per quanto non facile, con le numerose organizzazioni della società civile, che, diffuse su tutto il territorio, avevano contribuito a denunciare gli abusi del governo e a far crescere la partecipazione popolare. Le elezioni del settembre 2006 confermarono una certa maturità del sistema democratico: alla fine di una campagna elettorale vivace e libera, Mwanawasa venne confermato alla presidenza con il 42,9%, mentre nelle contemporanee consultazioni legislative il MMD ottenne 72 seggi, il Patriotic Front (nato nel 2001 da una scissione di quest'ultimo) 44 e l'UPND 27. Anche dall'economia venivano segnali complessivamente positivi, grazie alle crescenti richieste di rame sui mercati internazionali. Il Paese, il cui PIL era cresciuto tra il 1999 e il 2006 a una media annua del 4,5%, risentiva però ancora fortemente della mancata diversificazione produttiva e dell'arretratezza del settore agricolo. Un problema ulteriore e assai grave era quello rappresentato da quello dei servizi sociali, che avevano sofferto delle politiche di aggiustamento strutturale imposte dal Fondo monetario internazionale. Soprattutto il sistema sanitario, già carente di personale specializzato (emigrato verso l'Europa, gli Stati Uniti o i Paesi africani più ricchi), si trovava a reggere il peso della diffusione dell'epidemia di AIDS. L'impatto della malattia sul sistema economico e sociale sembrava difficile da prevedere, sia per la riduzione drastica dell'aspettativa di vita alla nascita (scesa dai 50,2 anni del periodo 1970-1975 ai 37,4 di quello 2000-2005), sia perché a essere maggiormente colpita era la fascia della popolazione in piena età lavorativa (nel 2005, il 17% di quella tra i 15 e i 49 anni).