Pseudonimo dello scrittore e poeta bielorusso Samuil Plaǔnik (Posadec, Vilna, 1886 - Uralsk 1941). Nato da poveri genitori ebrei, incominciò a pubblicare i suoi versi, in bielorusso e in russo, nel 1910. Nel 1913 uscì il suo primo volume di racconti: Abrazki ("Quadretti"). Dapprima ostile alla rivoluzione d'ottobre, divenne poi uno dei migliori esponenti della letteratura bielorussa sovietica. Tra le sue opere, particolare risonanza hanno avuto: il poema Jarila (1922), alcuni racconti del tempo della guerra civile (Panskij duch "Lo spirito dei Signori", 1922; Na bolote "Nella palude", 1923), i racconti sulla vita della campagna russa prima della rivoluzione (Bondar´ "Il bottaio", 1920; Sarod nočy "In mezzo alla notte", 1921, ecc.), il romanzo storico Salavej ("L'usignolo", 1927), il romanzo Jazep Krušinskij (1929-32). Va ricordato anche il racconto autobiografico V dremučich lesach ("Nel folto dei boschi", 1939).