zooblotting In genetica molecolare, metodo utilizzato per stabilire l’omologia delle sequenze clonate del DNA umano con quelle di specie animali diverse; si realizza tramite l’uso del southern blotting (➔ blotting). L’utilità di questo metodo per identificare i geni del DNA clonato si basa sulla considerazione che, nel corso dell’evoluzione delle specie, le sequenze di DNA codificante (i geni) sono soggette a una considerevole pressione selettiva perché vengano conservate quelle biologicamente importanti. Al contrario, le sequenze di DNA non codificante differiscono notevolmente fra le varie specie, in quanto in esse si può accumulare una quantità di mutazioni differenti senza causare un danno all’individuo o alla specie. Se in un tratto di DNA clonato vi sono sequenze che riconoscono sequenze complementari di numerose specie differenti significa che le prime sono state rigorosamente conservate nel corso dell’evoluzione in quanto appartengono a un gene la cui funzione è fondamentale. Per es., alcuni geni di mammifero, con una funzione di importanza cruciale per lo sviluppo (➔ omeotici, geni), hanno sequenze omologhe e quindi ibridizzano anche con i geni di specie evolutivamente molto lontane, quali il lievito Saccharomyces cerevisiae, il moscerino Drosophila melanogaster e il nematode Caenorhabditis elegans. Dopo aver mappato un gene umano in una zona del cromosoma, lo z. rappresenta quindi un passo importante nel percorso che si deve seguire per la sua identificazione (➔ mappa).