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Hecker, Zvi

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Architetto polacco naturalizzato israeliano (n. Cracovia 1931 - m. 2023); iniziati gli studi a Cracovia, li ha completati a Haifa e a Tel Aviv dopo essere emigrato con la famiglia in Israele nel 1950. Dal 1960 al 1965, con studio a Tel Aviv e in associazione con A. Neumann ed E. Sharon, ha progettato numerosi complessi residenziali, scuole, musei ed edifici amministrativi. Ha insegnato in Canada, negli Stati Uniti e a Vienna. Nel 1991 ha aperto un secondo studio a Berlino e nel 1992 ha rappresentato Israele alla Biennale di architettura di Venezia, dove è stato presente anche nelle edizioni del 1996 e del 2000. Nel 1996 ha vinto il Deutscher Kritikerpreis e nel 1998 il premio Rechter di architettura. È autore di un'architettura complessa, carica di simbolismi, ma sempre geometricamente controllata, fatta di materiali scabri: cemento a vista, pietra non levigata, acciaio non verniciato, zinco. Tra le prime realizzazioni: il Club Mediterranée ad Arziv (1961), il municipio di Bat Yam (1963), l'edificio residenziale Dubiner a Ramat Gan (1963), i laboratori del Technion Israel institute of technology a Haifa (1967). Tra quelle successive si ricordano l'edificio a spirale per abitazione a Ramat Gan (1989), la scuola ebraica a Berlino (1995), il Palmach museum of history a Tel Aviv (1998), il centro culturale ebraico a Duisburg (1996-99).

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  • BIOGRAFIE in Arti visive
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    Hecker, Zvi Tadeusz. – Architetto polacco (n. Cracovia 1931) naturalizzato israeliano. Laureatosi all’Israel Institute of technology di Haifa nel 1954, ha insegnato in molte università, soprattutto negli Stati Uniti e in Canada. Amante dei contrasti, sostenitore della geometria cristallina della natura, ...
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