istruzione Applicazione volta all’apprendimento di quanto è stato sperimentato da altri in un ramo dello scibile, in un’arte, in un’attività pratica, allo scopo di fare proprie tali esperienze, ed eventualmente superarle, proponendo soluzioni nuove nel campo teorico o pratico.
Disposizioni in materia di ‘diritto allo s. e all’istruzione’ sono state introdotte dalla nuova disciplina sulla parità scolastica, adottata dalla l. 62/10 marzo 2000 (➔ parità). Al fine di rendere effettivo detto diritto, sia per gli alunni delle scuole statali sia per quelli delle scuole paritarie, è stato previsto un piano straordinario di finanziamento alle Regioni, con l’obiettivo di sostenere la spesa delle famiglie mediante l’assegnazione di borse di studio, eventualmente differenziate per ordine e grado di istruzione (➔ borsa). In Italia, hanno competenza in materia di assistenza scolastica e di diritto allo s., oltre allo Stato, le Regioni (in attuazione dell’art. 117 Cost. e, per quanto riguarda le Regioni a statuto ordinario, del d.p.r. 3/14 gennaio 1972) e, su delega delle Regioni, gli enti locali. Provveditorato agli s. Nell’amministrazione scolastica, il dirigente e l’ente responsabili dell’istruzione primaria e media in ogni provincia; o per indicare un settore di ricerca, e l’attività di uno o più studiosi in un dato settore. musica Breve componimento strumentale (per quelli vocali sono più comuni i termini esercizio, o solfeggio, vocalizzo ecc.) composto con finalità didattiche e destinato ad abituare l’allievo di uno strumento ad affrontare alcune più tipiche difficoltà di esecuzione; indica anche composizioni artisticamente compiute, libere da immediate finalità didattiche, come per es., nella letteratura pianistica, gli Studi op. 10 e op. 24 di F. Chopin o gli Studi trascendentali di F. Liszt.
Composizione strumentale in più tempi, ognuno dei quali concepito nel quadro di una danza, più o meno idealizzata, nella quale tuttavia si trovano spesso anche pezzi non di danza: preludi e ouvertures all’inizio, e altrove arie, fughe, adagi, allegri, sempre però obbedienti al criterio di alternare pezzi in movimento rapido a pezzi in movimento lento.