molto
mólto agg., pron. e avv. [lat. mŭltus agg., mŭltum avv.]. – 1. agg. Indica in genere quantità o numero notevole, e si contrappone direttamente a poco. Quindi, unito a un sost. sing., che è in grande [...] di buono; per quante ricerche abbia fatto, non ho trovato molto. Usi partic.: è già m. se riuscirò a convincerlo (avrò fatto e il participio (mi è m. piaciuto). In tutti gli altri casi, come agg. e come avv., viene normalmente premesso (come ...
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casa
s. f. [lat. casa, propr. «casa rustica»]. – 1. Costruzione eretta dall’uomo per propria abitazione; più propriam., il complesso di ambienti, costruiti in muratura, legno, pannelli prefabbricati [...] o agg. equivalenti, la c. di mio zio, la c. paterna), e nei varî usi con prep. (in c., di c., a c., per c., ecc.): avere, non ne sa più un pazzo in c. sua che un savio in c. d’altri; è meglio essere il primo in c. sua che il secondo in c. ...
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uno
agg. num. card., pron. indef. e art. indet. [lat. ūnus]. – Come agg. e come art., uno ha al masch. sing. la variante apocopata un, l’uso della quale è regolato dalle stesse norme che regolano l’uso [...] , delegazioni, rappresentanze diplomatiche, ecc.): alla conferenza per il disarmo era presente anche il numero u. del Cremlino (per altriusi dell’espressione, v. numero, n. 7). Con funzioni aggettivali o sostantivali: a. Come agg., che è in quantità ...
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perdere
pèrdere v. tr. [lat. perdĕre, comp. di per-1, indicante deviazione, e dare «dare»] (pass. rem. pèrsi o perdètti [meno com. perdéi], perdésti, pèrse o perdètte [meno com. perdé], perdémmo, perdéste, [...] . nella locuz. fam. lasciar p., soprattutto come invito a sé o ad altri a non insistere in un tentativo, a non accanirsi in un lavoro o nel nel bosco, nella foresta, perdersi nella montagna. E in usi fig.: perdersi in un bicchier d’acqua, non riuscire ...
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mossa
mòssa s. f. [femm. sostantivato di mosso, part. pass. di muovere]. – L’atto del muoversi o del muovere; movimento singolo e rapido. In partic.: 1. a. Movimento del corpo o di una parte di esso: [...] mi ha rubato la m., ha prevenuto il mio gioco. Analogam., in altri giochi, l’azione che l’individuo o il gruppo compie scegliendola tra le sbrigarsi, spicciarsi: è tardi, datti una mossa! 4. Altriusi fig.: a. Fase iniziale di un’impresa, di un’opera ...
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ultimo
ùltimo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. ultĭmus, superlativo, der. di ultra «oltre»]. – 1. a. Che è in fondo a una sequenza formata da un numero qualsivoglia di elementi; che in una sequenza ordinata [...] territorî abitati; l’u. lembo di terra italiana; in usi letter. e poet., il più lontano, remoto, riferito arrivato! Alludendo a persona che per valore è inferiore a tutti gli altri, che vale meno degli altri: l’u. della classe; l’u. dei pittori; non ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione [...] suo canto La ginestra, facendola precedere dal testo greco (Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνϑρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ ϕῶς). Con altriusi fig.: la l. della speranza (in quanto la disperazione, lo sconforto, la desolazione sono considerati uno stato di tenebra ...
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superiore
superióre agg. e s. m. [dal lat. superior -oris, compar. di supĕrus «che sta sopra»: v. supero1]. – 1. a. Che è più alto, che si trova più in alto, che sta sopra (in senso spaziale); ha usi [...] da chi ha maggiore autorità. d. Come s. m., chi occupa un grado più elevato e ha perciò legittima autorità su altri, in una gerarchia, in una comunità, in un ufficio, ecc.: obbedire ai s.; rispettare i proprî s.; essere lodato, premiato, rimproverato ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] figliuoli, de’ quali tre n’erano femine e eran di tempo maggiori che gli altri che maschi erano (Boccaccio); non com., uomo, donna di t., attempati, anziani; . tempétto, tempino, rari e per lo più in usi scherz. o iron.; spreg., non com., tempùccio; ...
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lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura [...] tutti i concorrenti più temibili; In ogni opra d’onor cotanto ascese Che da tergo lasciosi anco i più degni (Chiabrera). Altriusi fig.: lasciarci la vita (in un’impresa o sim.), e fam. lasciarci la pelle, le ossa, le penne, la buccia, rimetterci ...
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Ecologia
L’a. è tutto ciò che circonda e con cui interagisce un organismo. Il concetto di a. è quindi relativo e comprende tutte le variabili o descrittori biotici e abiotici in cui un organismo vive e con cui interagisce nel corso della sua...
Sacramento centrale del cristianesimo, che da un lato commemora e, secondo la dottrina cattolica e di altre confessioni cristiane, rinnova il sacrificio di Gesù Cristo, e, dall’altro, attua la comunione dei fedeli con il Redentore e tra loro.
Teologia
Il...