uscire
(ant. escire) v. intr. [lat. exīre, comp. di ex «fuori» e ire «andare», raccostato a uscio] (nella coniugazione, si ha il tema usc- quando l’accento cade sulla desinenza, èsc- quando cade sul [...] o anche di città); la nave stava uscendo dal porto, dalla baia; Come le pecorelle escon del chiuso A una, a due, a tre (Dante); u. da uno stato, u. dall’Italia; u. da una stanza, dallo studio, dal bagno; u. (fuori) dall’auto; u. di scena, riferito ad ...
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cingere
cìngere (ant. o poet. cìgnere) v. tr. [lat. cĭngĕre] (pres. io cingo, tu cingi, ecc.; pass. rem. cinsi, cingésti, ecc.; part. pass. cinto). – 1. a. C. di o con qualche cosa, avvolgere, circondare: [...] c. le tempie di mirto; gli cinse il collo con le braccia; c. qualcuno alla vita; Cignesi con la coda tante volte ... (Dante); fece cigner la terra di fossi e di steccati (M. Villani); fig., c. una città d’assedio, assediarla. b. Con soggetto di cosa, ...
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mezzo1
mèżżo1 agg. [lat. mĕdius]. – 1. a. Di ogni cosa che (per numero, quantità, grandezza, volume, massa, durata, valore, ecc.) è o si considera la metà dell’intero: m. dozzina, m. migliaio; m. battaglione; [...] che si trova fra altre due, o quella centrale fra tutte; E quel di m., ch’al petto si mira, È il gran Chirón (Dante). Via di m., che sta fra due altre o che attraversa un determinato spazio nella sua zona all’incirca mediana; in senso fig., condotta ...
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posta1
pòsta1 s. f. [lat. pŏsĭta, part. pass. femm. di ponĕre «porre»; cfr. posto part. pass. e s. m.]. – 1. a. ant. Posto assegnato o stabilito per fermarsi temporaneamente o per stare definitivamente: [...] e freddo a mia p. (Boccaccio); anche, ant., a richiesta, a istanza, dietro ordine: quell’altro magnanimo, a cui posta Restato m’era (Dante); il re è un essere ... il quale dee moversi a p. di questo e di quello (Carducci); tenere a propria p., a ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] suo favore, intercedere per lui: metterò io una buona p. per te. Con valore collettivo: S’i’ ho ben la p. tua intesa (Dante), il concetto espresso dalle tue parole; secondo la p. d’Aristotele, secondo ciò che egli afferma o insegna; la p. di Dio, la ...
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immagine
immàgine (letter. imàgine) s. f. [dal lat. imago -gĭnis]. – 1. a. Forma esteriore degli oggetti corporei, in quanto viene percepita attraverso il senso della vista, o si riflette – come realmente [...] essere tormentato da i. funeste. b. Rappresentazione concreta e sensibile di cosa o idea astratta, simbolo: quella sozza imagine di froda (Dante, parlando di Gerione); quel ragazzo è l’i. della salute; è così magro e sparuto che pare l’i. della fame ...
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nota
nòta s. f. [dal lat. nŏta «segno, contrassegno, marchio, ecc.», di etimo oscuro, non essendo possibile, per la brevità della ŏ, una connessione con nōsco «conoscere» e nōmen «nome»]. – 1. a. Segno [...] n. di una cosa, annotarla; tenere n. di tutto; libretto, taccuino per note; Ch’io metta il nome tuo tra l’altre note (Dante), tra i ricordi del viaggio infernale. In senso fig., anche l’atto della mente con cui si osserva qualche cosa con particolare ...
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nascere
nàscere v. intr. [lat. nasci, da una radice indoeur. presente anche nei temi lat. gen-, gign- e nel gr. γίγνομαι «nascere, diventare»] (io nasco, tu nasci, ecc.; pass. rem. nàcqui, nascésti, [...] in una stalla; o il tempo: è nato nel 1960; Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi, E vissi a Roma sotto ’l buono Augusto (Dante); o i genitori e la condizione sociale: nacque da Antonio e da Maria Rossi (ant. o letter. con la prep. di); n. da (o di ...
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grande
agg. [lat. grandis]. – Quando è premesso al sostantivo che determina, può avere l’elisione davanti a vocale (con grand’impegno, una grand’emozione), mentre davanti a consonante, e anche davanti [...] un gigante; grande di statura, ant. grande della persona; raram. sostantivato: Chi è quel grande che non par che curi Lo ’ncendio ...? (Dante, di Capaneo). Talora più che all’altezza fa riferimento all’età, o all’una e all’altra insieme: come ti sei ...
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secolo
sècolo s. m. [dal lat. saecŭlum «generazione; lungo spazio di tempo; periodo di cent’anni», e nel lat. crist., sul modello del gr. αἰών, calco a sua volta dell’ebraico, «vita terrena; mondo», [...] Il secol venditore Mercar non mi vedrà (Parini). In partic., la generazione o l’umanità vivente: In rimprovèro del secol selvaggio (Dante); La dolce vista del bel viso adorno, Che me mantene, e ’l secol nostro onora (Petrarca). In questo sign., si ...
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Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione di Alighiero, morto intorno al 1283, apparteneva...
Dante
In tutta l'opera sua D. nomina sé stesso (e per la forma del nome, v. DURANTE) solo in Rime XCIII 1 (Io Dante a te che m'hai così chiamato, in un sonetto di risposta a un amico), e in Pg XXX 55, dove si fa rimproverare da Beatrice: Dante,...