ebraicoebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura [...] sui segni del sistema grafico fenicio, si caratterizza successivamente nelle forme del cosiddetto ebraico quadrato, tuttora in uso. Lingua e. o, come s. m., l’ebraico, la lingua degli antichi Ebrei, che apparteneva al gruppo nord-occid. delle lingue ...
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cripto-ebraico
agg. Che tenta di dissimulare le tradizionali tematiche ebraiche. ◆ All’inizio, prima del ’45, le pellicole non affrontavano tematiche ebraiche, ma di questo periodo ci sono moltissimi [...] di [Igor’] Shafarevic, lette alla luce di quelle di [Oleg] Michajlov, significano che il filone «odessita» (cripto-ebraico) della letteratura russo-sovietica ha inquinato la vera, grande tradizione letteraria russa, e se il valore letterario della ...
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sionismo
s. m. [der. di Siòn o Sìon (ebr. Siyyōn, gr. Σιών, lat. Sion), nome di una collina di Gerusalemme e, per estens., di Gerusalemme stessa; la parola è stata coniata, nella forma Zionismus, dallo [...] costituitosi a Basilea nel 1897 allo scopo di creare in Palestina uno stato nazionale indipendente per il popolo ebraico, e praticamente esauritosi nel 1948, con la proclamazione dello Stato d’Israele. Nell’attuale pubblicistica politica, il termine ...
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paradiso2
paradiṡo2 s. m. [dal lat. paradisus (che solo nel lat. tardo, della Chiesa, acquista le accezioni rimaste poi tradizionali), e questo dal gr. παράδεισος «giardino, parco», voce d’origine iranica: [...] prima del peccato originale (Genesi 2,8 e segg.); essa nasce dalla versione greca dei Settanta, dove il termine ebraico gan che indica il «giardino» posto nell’Eden (forse generica denominazione geografica) è tradotto con παράδεισος; e nella Vulgata ...
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iod
iòd (o yòd) s. m. [adattam. dell’ebraico yōd]. – Nome della decima lettera degli alfabeti fenicio ed ebraico, che indica la i semiconsonante 〈i̯〉 ed è per lo più traslitterata con il simbolo y. La [...] voce originaria fenicia fu adattata dai Greci in ἰῶτα «iota», per denominare la lettera I (minuscola ι) del loro alfabeto. In linguistica, il termine iod è spesso adoperato per designare ogni tipo di i ...
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ebraizzare
ebraiżżare v. tr. e intr. [der. di ebraico; cfr. gr. ἑβραΐζω «parlare l’ebraico; parteggiare per gli Ebrei»], non com. – 1. tr. Rendere ebreo. 2.
intr. (aus. avere) Comportarsi nel modo degli [...] Ebrei; imitarne i riti o seguirne le credenze religiose ...
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secolo
sècolo s. m. [dal lat. saecŭlum «generazione; lungo spazio di tempo; periodo di cent’anni», e nel lat. crist., sul modello del gr. αἰών, calco a sua volta dell’ebraico, «vita terrena; mondo», [...] e il secolo futuro (cfr. Matteo, 12, 32; Marco, 10, 30; Luca, 18, 30); contrapposizione che, in un senso più specificamente ebraico, è fra l’età presente e il regno che Cristo instaurerà alla fine di essa. c. Per estens., e sempre per influenza ...
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shtetl
s. m. inv. Villaggio ebraico dell’Europa orientale, di lingua e cultura yiddish. ◆ [Theo] Richmond fino al 1987 aveva trattenuto la sua curiosità di indagare sulle proprie origini, sui tanti abitanti [...] di Clarice Lispector (1920-1977) che è considerata una delle più importanti scrittrici brasiliane del Novecento. Nata in uno shtetl ebraico in Ucraina, aveva due anni quando la famiglia si trasferì in Brasile dove continuò lei a parlare l’yiddish che ...
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talmudico
talmùdico agg. (pl. m. -ci). – Del Talmūd, che concerne il Talmūd, nome ebraico delle due grandi opere che raccolgono esegesi biblica, e soprattutto consulti giuridici a commento della mishnāh [...] (la raccolta delle norme etiche, giuridiche, rituali del popolo ebraico, prima trasmesse oralmente, poi scritte nel 2° sec. a. C.): il testo t. babilonese e palestinese, elaborati, in aramaico letterario, tra il 1° e il 6° sec. d. C.; le norme t., le ...
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alleluia
allelùia s. m. [dal lat. alleluia, gr. ἀλληλούια, traslitt. dell’ebr. hallĕlū Yāh, hallĕlū «lodate» e Yāh, forma breve del nome proprio della divinità Yahweh nel monoteismo ebraico], invar. [...] – Esclamazione di gioia in inni e orazioni della chiesa; è, in origine, formula liturgica ebraica che ricorre soprattutto in alcuni salmi detti appunto alleluiatici, passata poi nella liturgia cristiana come acclamazione di trionfo, grido di santo ...
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ebràico Lingua semitica appartenente al gruppo nord-occidentale, parlata anticamente in Palestina dal popolo ebreo. L'e. è affine al fenicio e al moabitico: anche l'alfabeto è di tipo fenicio, mentre la cd. scrittura 'quadrata' è molto più tarda....
ebraico
Angelo Penna
Pier Vincenzo Mengaldo
Lingua del gruppo semitico. Nella Bibbia è chiamata " lingua di Canaan " (Is. 19, 18) oppure " lingua giudaica " (Il Reg. 18, 26), ma già nel Nuovo Testamento (Ioann. 19, 17 e 20; Act. Ap. 21,...