vittima
vìttima s. f. [dal lat. victĭma, di etimologia oscura]. – 1. Essere vivente, animale o uomo, consacrato e immolato alla divinità: consacrare, sacrificare, uccidere o immolare la v.; condurre [...] ; Mentre che ’n su la riva un bianco toro Al supremo Tonante offro per vittima (Caro); per l’usanza di trarre auspici ’espressione fare la v., atteggiarsi a vittima, dire e lamentare di essere oppresso e maltrattato: fa la v., ma in realtà chi comanda ...
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amore
amóre s. m. [lat. amor -ōris, affine ad amare]. – 1. Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia: amore [...] dei sentimenti: vivere, procedere d’a. e d’accordo. Può anche essere rivolto a sé stesso, come manifestazione di egoismo e di egocentrismo: l’ alle creature; quindi, l’eterno, il sommo, il supremo, il divino a., Dio, in quanto soggetto o oggetto ...
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dio2
dio2 (e Dio, soprattutto nel sign. 1) s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l’art. è il, al plur. gli; la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico; [...] v. anche iddio). – 1. a. L’Esseresupremo, concepito come perfettissimo, eterno, creatore e ordinatore dell’universo. Come nome comune: adorare l’unico vero Dio; il Dio degli ebrei, dei cristiani; il Dio degli eserciti (v. esercito, n. 2 a; sabaoth); ...
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massimo
màssimo agg. e s. m. [dal lat. maxĭmus, superl. di magnus «grande»]. – Grandissimo, il più grande. Funge da superlativo di grande (come il lat. maxĭmus rispetto a magnus) e si contrappone direttamente [...] . al m. grado, in m. parte. b. letter. Eccelso, supremo: Chiniam la fronte al Massimo Fattor (Manzoni), a Dio; con questa lode; il m. della pena prevista dalla legge; essere il massimo, essere il migliore in assoluto, la cosa più auspicabile è ...
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vero
véro agg. e s. m. [lat. vērus, e sostantivato vērum, neutro]. – 1. agg. a. Che è realmente ciò che dice il suo nome (contrapp. ora a falso, ora a presunto o immaginario): Cristo, v. Dio e v. uomo; [...] è usato nel linguaggio letter. e poet. anche il plurale: i supremi v., gli ascosi v., i reconditi veri. b. Con riferimento a .; come compl. partitivo: se lo dice lui, qualcosa di vero ci dev’essere; non c’è nulla di vero, non c’è neanche una parola di ...
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metafisico
metafìṡico agg. e s. m. [der. di metafisica] (pl. m. -ci). – 1. agg. Nel linguaggio filos., che concerne la metafisica (intesa come scienza della realtà assoluta) o è proprio di essa: problemi [...] deriva la necessità di ammettere un essere da cui il contingente dipenda: tale essere, in quanto necessario e perfetto termine viene riferito a ciò che è o si considera primo, supremo, universale, assoluto, necessario, eterno, infinito (in contrapp. a ...
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ente
ènte s. m. [dal lat. tardo ens entis, in funzione di part. pres. del verbo esse «essere»]. – 1. a. Nel linguaggio filos., ciò che esiste, ciò che è in assoluto senz’altra determinazione: e. reale, [...] puramente verbale); in partic., anche nell’uso com., e. infinito, e. supremo, che ha in sommo grado la capacità dell’essere, cioè Dio. Nell’uso non filosofico, mentre con essere si indica un individuo animato, per ente s’intende piuttosto un oggetto ...
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costituzione
costituzióne (ant. constituzióne) s. f. [dal lat. constitutio -onis, der. di constituĕre «costituire»]. – 1. a. L’atto, il fatto di costituire, d’essere costituito: la c. di una società, [...] stato: c. rigide, quelle che non possono essere modificate dagli organi legislativi ordinarî; c. flessibili, . Atto avente forza di legge, decreto emanato da un sovrano o da altra suprema autorità; per lo più al plur.: c. imperiali, regie; i decreti e ...
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trionfo
trïónfo (ant. trïunfo) s. m. [dal lat. triumphus, da un prec. triumpus, che si fa derivare dal gr. ϑρίαμβος «canto bacchico, trionfo», di origine incerta]. – 1. Il massimo onore che, in Roma [...] , veniva tributato su decreto del senato al comandante supremo che aveva riportato una grande vittoria sul nemico, e a quello iniziale: essere portato in trionfo, essere alzato e portato a spalla in segno d’onore e di giubilo; essere accolto in t ...
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mandare
v. tr. [lat. mandare «affidare», prob. da man(um) dare «dare la mano»]. – 1. ant. Ordinare, comandare, dare un incarico (cfr. mandante e mandato): incontanente mandò che i due giovani fossero [...] o un’invocazione: Elettra ... a Giove Mandò il voto supremo (Foscolo). Riferito alla divinità, o a una forza disuso e in dimenticanza le fatiche e gli esercizi che giovano al ben essere corporale (Leopardi); m. a compimento, m. a effetto qualche cosa ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati come superiori all’uomo, dotati di personalità...
Ukepenòpfü (o Kepenopfü) L’essere supremo della popolazione Naga (Myanmar settentrionale). La sua attività di creatore sembra attuarsi soprattutto nella sfera della vita del genere umano. È incerta la natura del suo sesso.