zoroastrismo
żoroastrismo (meno com. żaratustrismo) s. m. – La religione dell’antico Iran fondata all’inizio del 1° millennio a. C. da Zoroastro o Zaratustra, tramandata attraverso l’Avestā, ampia raccolta [...] con la religione vedica dell’India più antica, e che per l’assoluta preminenza e centralità del Dio supremo Ahura Mazdā può essere considerato sostanzialmente monoteistico, è caratterizzato da un dualismo cosmologico ed etico tra coppie di principî o ...
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comparazione
comparazióne s. f. [dal lat. comparatio -onis, der. di comparare: v. comparare]. – 1. Paragone, confronto: c. di due sistemi; senza c., senza confronto, senza pari: uomo di legnaggio nobile [...] e superlativa poi. Il comparativo (o grado comparativo) può essere di uguaglianza (tanto bello quanto ..., oppure così bello come - massimo), piccolo (minore - minimo), alto (superiore - supremo o sommo), basso (inferiore - infimo) e qualche altro, ...
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maresciallo
s. m. [dal fr. maréchal, che è il lat. mediev. mariscalcus, dal franco *marhskalk: v. maniscalco]. – 1. a. In origine, titolo (corrispondente al lat. comes stabuli: v. conestabile) del governatore [...] denominazione di alti dignitarî di corte nei regni barbarici. b. Grado supremo delle gerarchie militari in alcune nazioni: m. d’Italia, m cui sono devolute particolari mansioni d’ufficio (e può essere assegnato, sul piano operativo, il comando di un ...
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cattolico
cattòlico agg. e s. m. [dal lat. tardo catholĭcus, gr. καϑολικός «universale», der. di καϑ’ὅλου «universalmente»] (pl. m. -ci). – 1. Propr., universale: tiene questa gente [i Peripatetici] [...] loro successori. Anche come sost.: i c. di tutto il mondo; essere un buon c., un cattivo c.; Vecchi cattolici, gruppo di cattolici della Chiesa. 3. s. m. Titolo del vescovo supremo di certe Chiese orientali (armena, caldea, georgiana, nestoriana): ...
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ukase
ukaṡe s. m., invar. – Adattamento, per tramite francese, del russo ukaz 〈ukàs〉, editto, decreto dello zar (o anche, successivamente, del presidium del Soviet supremo), usato quasi esclusivam. per [...] un comando o un’imposizione che non ammette deroghe o alternative, cui si deve assolutamente obbedire: le direttive del partito non devono essere degli u., si devono potere almeno discutere; più che un consiglio, il suo mi pare un u.: o fai così o te ...
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potesta1
potestà1 (letter. podestà; ant. potestate, potestade, podestate) s. f. [dal lat. potestas -atis, der. di potis «che può, potente»]. – 1. a. Potere, autorità inerente a una carica, o piuttosto [...] p. sopra qualcuno; avere, tenere in propria p., in propria balìa; essere, mettersi, mettere, venire in p. di qualcuno. 2. Per estens., fronte (Manzoni). In partic., in età medievale, il supremo magistrato cittadino, o anche, con valore collettivo, l’ ...
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coscienza
cosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. – 1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con [...] al sacramento della confessione). Anche come criterio supremo della moralità o, in modo più attenuato, , per sgravio di c., per non avere rimorsi; sentirsi la c. tranquilla, essere certo di aver agito bene o di non aver fatto nulla di male; cattiva ...
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parlamentare1
parlamentare1 agg. e s. m. [der. di parlamento]. – 1. agg. a. Del Parlamento, che si riferisce al Parlamento: mandato p.; rappresentanza p.; attività p.; lavori p.; dibattito p.; una iniziativa [...] sost.); regime p., sistema politico in cui il governo non può essere formato né durare in carica senza la fiducia del Parlamento; commissione p competente organo di uno stato belligerante (comandante supremo, capo di forze isolate, ecc.) invia ...
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arconte
arcónte s. m. [dal lat. archon -ontis, gr. ἄρχων -οντος «capo», propr. part. pres. di ἄρχω «essere a capo»]. – 1. Supremo magistrato in molte località dell’antica Grecia e particolarm. in Atene; [...] in numero di sei, custodi delle leggi. 2. In varî sistemi filosofico-religiosi dell’età ellenistica, soprattutto in quelli gnostici, il termine è usato per designare esseri di natura inferiore alla divina, ma superiore all’umana (sia gli angeli, sia ...
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guerra ibrida
loc. s.le f. Strategia militare, caratterizzata da grande flessibilità, che unisce la guerra convenzionale, la guerra irregolare e la guerra fatta di azioni di attacco e sabotaggio cibernetico. [...] strategia flessibile con obiettivi di lungo termine». L’ex comandante supremo alleato della Nato, generale Breedlove, l’ha definita una « l'attacco hacker sferrato contro la campagna elettorale potrebbe essere partito dagli Usa. Questa, almeno, è l' ...
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Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati come superiori all’uomo, dotati di personalità...
Ukepenòpfü (o Kepenopfü) L’essere supremo della popolazione Naga (Myanmar settentrionale). La sua attività di creatore sembra attuarsi soprattutto nella sfera della vita del genere umano. È incerta la natura del suo sesso.