ordinanza
s. f. [der. di ordinare; negli usi mod. del sign. 2 e in alcuni usi del sign. 3, ricalca il fr. ordonnance]. – 1. Ordine, cioè collocamento, disposizione ordinata. Il termine, che anticam. [...] per disciplinare l’attività degli organi e degli uffici dipendenti. b. Nel procedimento civile e penale, provvedimento emesso dal giudice per regolare il corso del procedimento stesso e in ciò distinto dalla sentenza, che ha invece la finalità di ...
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sospetto1
sospètto1 agg. [lat. suspĕctus, part. pass. di suspicĕre «sospettare»]. – Che dà adito a sospetti, che dà motivo di sospettare; riferito a persone: un individuo, un figuro s., poco rassicurante, [...] d’occhio i s.; determinando la colpa: un funzionario s. di concussione; anche in usi estens.: un testimone, un arbitro, un giudice s. di parzialità; uno scrittore non s. di conformismo; con riferimento a cose: suono, rumore s.; merce di provenienza s ...
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concionatore
concionatóre s. m. (f. -trice) [dal lat. contionator -oris], letter. raro. – Chi tiene concione, chi ha l’abitudine di concionare: né il giudice, né il consigliere, né il c. sia padrone [...] dello Stato (B. Segni) ...
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testimone
testimòne s. m. e f. [rifacimento di testimonio, tratto dal plur. testimonî sentito come testimoni]. – 1. a. Persona che, assistendo, avendo assistito, o essendo comunque direttamente a conoscenza [...] di un’asserzione: chiamare, essere chiamato come t.; portare, presentare dei t.; t. falso, bugiardo, reticente; dichiarazione al giudice confermata da quattro t.; per il rilascio della carta d’identità occorre presentarsi con due testimoni o con un ...
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testimonianza
s. f. [der. di testimoniare]. – 1. L’atto, il fatto di testimoniare, e le cose stesse testimoniate; dichiarazione fatta da un testimone; deposizione del teste davanti al giudice: tu eri [...] presente, e la tua t. sarà decisiva per provare la verità; tutti quelli che lo conoscono possono fare (o rendere) t. della sua onestà; t. autorevole, valida, sicura, veritiera; t. degna di fede; dire, ...
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motivo2
motivo2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.; cfr. movente]. – 1. Stato d’animo, convinzione intellettuale, principio morale e sim. che, influendo sulla volontà, spinge ad agire in un determinato [...] . Nel diritto processuale, motivi di impugnazione di una sentenza, gli elementi, di fatto o di diritto, per i quali si chiede al giudice superiore la riforma di una sentenza. Con funzione di locuz. avv.: a motivo di, per m. di, a causa di: la lettera ...
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sostituzione
sostituzióne (ant. sustituzióne) s. f. [dal lat. tardo substitutio -onis, der. di substituĕre «sostituire»]. – 1. L’azione, l’atto di sostituire; il fatto di sostituirsi o di essere sostituito: [...] nessuno si è accorto della s. dell’originale con una copia; l’improvvisa s. del giudice è stata sfavorevolmente commentata; è un abilissimo contabile e non sarà facile provvedere alla sua sostituzione. Frequente la locuz. avv. in sostituzione (di), ...
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analogia
analogìa s. f. [dal lat. analogĭa, gr. ἀναλογία, «relazione di somiglianza, uguaglianza di rapporti, proporzione matematica», der. di ἀνάλογος «analogo»]. – 1. Rapporto di somiglianza tra due [...] specifiche. a. In diritto, procedimento mediante il quale, in assenza di norme che disciplinino espressamente un caso, il giudice (o altro interprete del diritto) applica le norme previste per casi simili o materie analoghe. b. In filosofia, il ...
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ultrapetizione
ultrapetizióne s. f. [dalla locuz. lat. ultra petitionem «oltre la richiesta»]. – Vizio nella decisione del giudice, più spesso indicato con l’espressione lat. ultra petita (v. la voce [...] prec.) ...
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super-io
sùper-io (o Sùper-Io) s. m. [traduz. del ted. Über-Ich]. – Concetto psicanalitico, formulato da S. Freud, , che indica l’istanza psichica che regola il comportamento e presiede alla coscienza [...] e stabili dell’Io con aspetti dei genitori e degli educatori, ed è quindi depositaria di valori tramandati di generazione in generazione; ha il ruolo di giudice e censore dell’Es, e da essa derivano inibizioni inconsce e bisogno inconscio di punirsi. ...
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Autorità che ha la competenza di emettere giudizi su questioni particolari.
Diritto
Organo dello Stato che impersona la funzione giurisdizionale di applicazione delle norme giuridiche ai casi concreti attraverso un provvedimento singolare e...
giudice
Per dimostrare l'impossibilità di giudicare rettamente un uomo se si è presi dall'invidia, che non lascia la ragione argomentare per la cosa invidiata, D. osserva che in questo caso la potenza giudicativa è... quel giudice che ode...