titolo
tìtolo s. m. [dal lat. titŭlus]. – 1. Con riferimento all’antichità romana (per la quale è di uso frequente, anche oggi, la forma lat. titulus), iscrizione apposta alle immagini degli antenati; [...] platino e il palladio, 750, 585, 500 e 333 millesimi per l’oro, 925, 835 e 800 millesimi per l’argento: nel linguaggio corrente il titolo per l’oro è comunem. espresso in carati. Il titolo del metallo viene fatto constare mediante l’apposizione del ...
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mutismo
s. m. [der. di muto]. – 1. In medicina, incapacità di usare il linguaggio parlato: in genere dovuta a ritardo o mancato sviluppo del linguaggio (come nel sordomutismo o nelle minorazioni psichiche [...] o di opposizione all’ambiente (come nel mutacismo), oppure un sintomo isterico (come in talune malattie mentali). 2. Nel linguaggio com., lo stare muto, il tacere per propria volontà contro ogni sollecitazione a parlare: si chiuse in un ostinato ...
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muto
agg. [lat. mūtus, voce derivata da una radice onomatopeica mu che, come il gr. μῦ-, riproduceva la formazione di suoni inarticolati prodotti a bocca chiusa]. – 1. a. Di persona che non può fare [...] specifico, quali mutacico, sordomuto, anartrico, afasico. Spesso con funzione di s. m. (f. -a): un muto, una muta; il linguaggio dei muti. Per estens., anche di animali che non hanno voce articolata: essere m. come un pesce, scherz., di persona che ...
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presenza
preṡènza (ant. preṡènzia) s. f. [dal lat. praesentia, der. di praesens -entis «presente1»]. – 1. a. Il fatto di essere presente in un determinato luogo, o di intervenire, di assistere a qualche [...] martiro, Ne la presenza del Soldan superba predicò Cristo (Dante, di s. Francesco). Frequenti nell’uso eccles., talora anche nel linguaggio com., le espressioni alla (ant. nella) p. di Dio, del Signore, del Padre, di tono più solenne che davanti a ...
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accidente
accidènte s. m. [dal lat. accĭdens -entis, part. pres. di accidĕre «accadere»]. – 1. a. Ciò che accade, e in partic. ciò che accade fortuitamente, senza una ragione apparente; avvenimento imprevisto, [...] , ciò che appartiene a un oggetto in modo casuale, o anche per sé stesso, senza però far parte della sua essenza. Di qui, nel linguaggio com. e fam., le locuz. fig. non saperne un a., non capirci un a., non gliene importa un a., cioè nulla. 4. Nella ...
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formalizzare
formaliżżare v. tr. [der. di formale1]. – Rendere formale, soprattutto in alcune accezioni specifiche: f. un’istruttoria, nel linguaggio forense, far passare l’istruttoria da sommaria a [...] automaticamente, dati che per sé stessi non sono formali. ◆ Part. pass. formaliżżato, anche come agg.: in logica, linguaggio formalizzato, linguaggio in cui tutti i termini sono definiti esplicitamente e usati in modo conforme a tali definizioni. ...
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verifica
verìfica s. f. [der. di verificare]. – L’azione e l’operazione di verificare, il fatto di venire verificato (è forma ormai più com. e di uso più largo di verificazione, spec. nel linguaggio [...] richiesto dalla legge, dal regolamento o dallo statuto: chiedere, effettuare la v. del numero legale. b. Nel linguaggio politico e giornalistico, accertamento della sussistenza delle motivazioni di fondo e delle condizioni che hanno determinato un ...
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verificare
v. tr. [dal lat. mediev. verificare, comp. di verus «vero» e tema di facĕre «fare», con influenza, nel sign. 1, del fr. vérifier] (io verìfico, tu verìfichi, ecc.). – 1. Accertare mediante [...] v. il numero legale, controllare che sussista il numero minimo di membri presenti (v. verifica, n. 2 a). c. Nel linguaggio politico e giornalistico, v. la maggioranza, la coalizione di governo, un’alleanza politica, accertare che sussistano ancora le ...
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virare
v. tr. e intr. [dal fr. virer, che risale al lat. gyrare incrociato con vibrare]. – 1. tr. In marina, girare, far ruotare: v. l’argano (meno com. l’ancora), far ruotare l’argano o un verricello [...] . c. In chimica, riferito a soluzioni, passare da un colore a un altro: la soluzione vira al rosso; esteso anche al linguaggio corrente e letter.: il viola è un colore che tende a v.; l’azzurro del cielo ha virato successivamente verso il pervinca ...
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patto
s. m. [lat. pactum, der. di pacisci «patteggiare» (che ha la stessa radice di pax pacis «pace»), part. pass. pactus]. – 1. a. In genere, convenzione, accordo fra due persone o fra due parti: fare, [...] sociale e che il p. sociale è quello che garantisce la vita e le proprietà di ogni cittadino (Foscolo). Nel linguaggio giornalistico e sindacale, con altro sign., accordo fra datori di lavoro e sindacati inteso a raggiungere una tregua nell’ambito di ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale. Dalle peculiarità della...