stimare
(ant. o letter. estimare) v. tr. [lat. aestimare]. – 1. a. Fare la stima, determinare il valore economico e monetario di un bene: s. o far s. un terreno, una casa, un dipinto; questo diamante [...] , essere d’opinione (con reggenza verbale): coloro che non il danaio ma i buoni soldati stimano essere il nervo della guerra (Machiavelli); nel qual caso, io stimo che non ci rimarrebbe luogo alla noia (Leopardi). Nell’uso ant., se bene io stimo, se ...
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stimazione
stimazióne s. f. [dal lat. aestimatio -onis]. – Variante ant. o rara di estimazione nel sign. di stima: del quale, per la memoria del padre, faceva quella s. che se e’ fussi nato di lui (Machiavelli). ...
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riso2
riso2 s. m. [lat. rīsus -us, der. di ridēre «ridere»] (pl. le risa). – 1. La facoltà di ridere: il r. è, con il linguaggio, proprio ed esclusivo dell’uomo; il canto degli uccelli ... è dimostrazione [...] ... in riso rivolsero il cruccio di Nicostrato (Boccaccio); raro in questo sign. al plur.: commedie ... piene di risa (Machiavelli). b. Con determinazioni varie, può anche indicare sentimenti diversi dall’allegria e dalla gioia, come ironia, sarcasmo ...
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tiepido
tièpido (meno com. tèpido) agg. [lat. tĕpĭdus, der. di tepere «esser caldo, esser tiepido»]. – 1. Moderatamente caldo, non freddo e neppure troppo caldo, per lo più con l’idea di una temperatura [...] t. fautore; perché lo introduttore [di nuovi ordini] ... ha tepidi defensori tutti quelli che degli ordini nuovi farebbono bene (Machiavelli). b. Poco caloroso nell’affetto o nelle dimostrazioni di esso: lo rimprovera d’essere troppo t. verso di lei ...
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risoluzione
risoluzióne (ant. resoluzióne) s. f. [dal lat. tardo resolutio -onis «scioglimento, annullamento», der. di resolvĕre «risolvere», part. pass. resolutus]. – 1. L’azione di risolvere, il fatto [...] in usi ant. o letter., dissolvimento, fine: si vedrà due cose essere state cagione della r. di quella Repubblica (Machiavelli). In partic.: a. In diritto privato, r. del contratto, scioglimento con effetto immediato di un contratto valido ed efficace ...
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parrocchiano
s. m. [dal lat. mediev. parochianus]. – 1. (f. -a) Chi appartiene a una parrocchia (e quindi il fedele rispetto al suo parroco): è un mio p., una mia p.; invito a tutti i p.; la chiesa è [...] stata ricostruita con le offerte dei parrocchiani. 2. ant. Il sacerdote che regge una parrocchia, cioè il parroco: i p. delle chiese di Roma ... si cominciorono a chiamare cardinali (Machiavelli). ...
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sciocchezza
sciocchézza s. f. [der. di sciocco]. – 1. a. L’essere sciocco; mancanza o scarsezza di intelligenza, di avvedutezza e buonsenso: dare prova di sc., di grande sc.; sei stato di una sc. imperdonabile; [...] l’astuzia tua, la sc. del mio marito ... m’hanno condutto a fare quello che mai per me medesima arei fatto (Machiavelli). b. In senso concr., azione, parole da sciocco, cosa fatta o detta in modo sciocco, senza adeguatamente riflettere: ho fatto la ...
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confidente
confidènte agg. e s. m. e f. [dal lat. confidens -entis, part. pres. di confidĕre «confidare in qualcuno, aver fiducia», e come agg. «coraggioso, sfacciato»]. – 1. agg. a. Che confida, fiducioso; [...] al soliloquio. c. C. della polizia (o semplicem. confidente), informatore della polizia, spia. ◆ Avv., letter., confidenteménte, fiduciosamente, con fiducia: noi, già tuoi nimici, vegnamo ora confidentemente a supplicare gli aiuti tuoi (Machiavelli). ...
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fango
s. m. [da una voce germ., affine al gotico fani «fango»] (pl. -ghi). – 1. La terra dei campi o la polvere delle strade ridotta dall’acqua a una poltiglia più o meno densa e di vario spessore: camminare [...] nel f.; imbrattarsi di f.; strade coperte di f.; veste cotidiana, piena di f. e di loto (Machiavelli). 2. In petrografia, roccia incoerente costituita da granuli finissimi di materiali diversi (di diametro compreso tra 0,2 e 0,002 mm) impastati con ...
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laudabile
laudàbile agg. [dal lat. laudabĭlis, der. di laudare «lodare»], ant. – Lodevole: De li altri fia l. tacerci (Dante); sarebbe laudabilissima cosa in uno principe ... (Machiavelli). ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...