inflazione da avidità (inflazione dovuta all’avidità) loc. s.le f. In senso polemico, situazione nella quale le aziende sfrutterebbero l'inflazione aumentando in modo spropositato i prezzi in modo da andare [...] mantenuta su ritmi limitati. (Luca Mazza, Avvenire.it, 22 luglio 2023, Opinioni).
Composto dal s. f. inflazione, dalla preposizione da e dal s. f. avidità, ricalcando (più raramente anche con la loc. inflazione dovuta all’avidità) l’angloamericano ...
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sindacato di strada loc. s.le. m. 1. Nel linguaggio sindacale, esperienza di impegno al servizio dei lavoratori agricoli, specialmente stranieri, spesso precarizzati e sottopagati, che vengono raggiunti [...] precostituita forma organizzativa. (Luciana Castellina, Manifesto.it, 12 marzo 2024, Italia).
Composto dal s. m. sindacato, dalla preposizione di e dal s. f. strada.
Nel 2009 la FLAI-Federazione Lavoratori Agro Industria ha creato l’esperienza del ...
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archeologia del contemporaneo loc. s.le m. Lo studio del passato recente, generalmente a partire dalla Rivoluzione industriale (seconda metà del secolo XVIII) fino ai giorni nostri, attraverso l'analisi [...] del contemporaneo in 10 oggetti, Editori Laterza, maggio 2024).
Loc. composta dal s. f. archeologia, dalla preposizione articolata m. s. dell’agg. sostantivato contemporaneo. Tra gli altri saggi dedicati all’archeologia del contemporaneo, si ...
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dentro
déntro avv. e prep. [lat. de ĭntro]. – 1. avv. Nella parte interna, interiormente (contr. di fuori): aspettami d.; stare, rimanere d.; guardare d.; entrare d.; vieni d.!; con ellissi del verbo: [...] sbrìgati!, incitando a entrare; d. per un vicolo, giù per una stradetta, galoppò un pezzo, senza saper dove (Manzoni). Preceduto da preposizione: passiamo di d.; esci di là d.; rispose una voce di d. (dalla parte interna); quelli di d. (che sono, che ...
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prepositivo
prepoṡitivo agg. [dal lat. tardo praepositivus, der. di praeponĕre, part. pass. praeposĭtus (v. preposito)]. – Che viene preposto; in partic., in grammatica, detto di parti del discorso che [...] normalmente si prepongono ad altre: articolo p., che precede il nome; più com., di preposizione, locuzioni p., o con funzione p., quelle usate come preposizioni (per es.: «a causa di», «in relazione a», «per conto di», ecc.). ...
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tu
pron. pers. sing. m. e f. [lat. tu] (radd. sint.). – 1. È il pronome di 2a persona, usato nel rivolgere il discorso ad altra persona (o cosa personificata), in tutti i casi in cui non sia adoperato [...] come soggetto; nel resto della declinazione ha la forma tonica te (v. te1) per il compl. oggetto e per i compl. formati con preposizione (volevo appunto te; lo faccio per te), la forma atona ti (v. ti2) per il compl. oggetto e il compl. di termine ...
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tmesi
tmèṡi s. f. [dal lat. tardo tmesis, gr. τμῆσις, der. di τέμνω «tagliare»]. – 1. In linguistica, e in partic. nella storia delle lingue classiche, distacco della preposizione dal verbo finito con [...] cui è composta, frequente soprattutto in Omero ma non ignoto al latino arcaico (sub vos placo = vos supplico): esso veniva inteso dagli antichi grammatici come taglio (tmesi), mentre in realtà si tratta ...
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ob-
‹òb›. – È la preposizione lat. ob («nella direzione di, verso, contro, di fronte a, in vista di»), molto frequente come prefisso di verbi e dei loro derivati, nel qual caso la b davanti a certe consonanti [...] subisce l’assimilazione (per es., occludĕre per obcludĕre, offerre per obferre, opponĕre per obponĕre), davanti ad altre assume, più raram., la forma obs- (per es., obstendĕre da cui ostendĕre). In combinazione ...
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lessicalizzare
lessicaliżżare v. tr. [dal fr. lexicaliser, der. di lexical «lessicale»]. – Conferire carattere lessicale; per lo più come intr. pron., lessicalizzarsi, assumere valore e funzione di unità [...] lessicale autonoma (v. lessicalizzazione): parecchi sintagmi formati con la preposizione «fuori» si sono stabilmente lessicalizzati nell’uso (per es., fuori classe o fuoriclasse, fuori combattimento, fuorilegge, fuori serie o fuoriserie, ecc.). ...
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improprio
impròprio (ant. e pop. impròpio) agg. [dal lat. improprius]. – 1. a. Non proprio, riferito soprattutto a parole, locuzioni e sim. adoperate in un senso o in un modo diverso da quello che hanno [...] che hanno perso da tempo (o, in qualche caso, non hanno mai avuto) la pronuncia dittongata, come in francese ou 〈u〉, eau 〈o〉. c. Preposizioni i., quelle costituite da parole appartenenti ad altre categorie grammaticali ma usate con funzione di ...
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Parte invariabile del discorso che serve a precisare la funzione sintattica di un nome, pronome o espressione nominale, cui generalmente è premessa. Le p. si distinguono generalmente in proprie (per es., in italiano, di, a, da, in, con, per,...