(russo Abkhazia) Repubblica autonoma (8600 km2 con 180.000 ab. nel 2007), formalmente parte della Repubblica della Georgia. Capitale Suhumi. Comprende una porzione del versante sud-occidentale del Caucaso (monte Pšyš, 3786 m), coperta in massima parte da foreste di latifoglie e di conifere, e l’adiacente sezione costiera del Mar Nero, pianeggiante e rivestita da vegetazione di tipo subtropicale. Oltre all’industria forestale e allo sfruttamento minerario, la risorsa maggiore della popolazione è l’agricoltura (granturco, tabacco, vite, agrumi). Sviluppato anche il settore delle industrie leggere. Scarseggiano le vie di comunicazione.
Agli Abasgi, popolazione appartenente al gruppo nord-occidentale dei Caucasici, l’imperatore Adriano impose un re vassallo di Roma. Cristianizzata alla metà del 6° sec., nel sec. 7° eparchia autocefala, regno indipendente nei sec. 8°-10°, l’A. entrò poi a far parte dello Stato di Georgia, seguendone le sorti sotto il dominio della Turchia e poi dal 1864 della Russia. Nel 1921, finita la guerra civile, si formò la Repubblica autonoma dell’Abhazija. Dopo l’indipendenza della Georgia dall’URSS (1991), l’A. ha partecipato alla guerra civile che ha interessato l’ex Repubblica sovietica, sconfiggendo l’esercito georgiano (1993). Nel novembre 1994 è stata proclamata una Repubblica di A. come Stato sovrano, non riconosciuta internazionalmente.