Nel diritto del lavoro, comportamento acquiescente assunto dal prestatore di lavoro in conseguenza di mutamenti del rapporto introdotti in maniera unilaterale dal datore di lavoro. Ritenendo l’a. elemento fisiologico del rapporto di lavoro subordinato, per la soggezione socio-economica e giuridica in cui si trova il prestatore di attività, la disciplina influenza in maniera determinante la qualificazione e la rilevanza di tale comportamento. Più in particolare, esso viene ritenuto totalmente irrilevante quando il datore di lavoro pone in essere atti unilaterali che vanno a produrre una ricaduta sulla sfera giuridica del lavoratore presidiata dalla tutela di norme inderogabili. L’a. non va inoltre confusa con la tacita rinuncia del lavoratore.