Storico dell'arte italiano (Modena 1856 - Santa Margherita Ligure 1941). Pioniere del moderno metodo della storia dell'arte, fu titolare (1901-31) della cattedra di tale disciplina nell'univ. di Roma. Fu maestro, tra gli altri, di P. Toesca, Lionello Venturi, suo figlio, R. Longhi, G.C. Argan. La sua esperienza di studioso è alla base della monumentale Storia dell'arte italiana (25 voll., 1901-40).
Dopo aver frequentato l'Accademia di belle arti di Modena (1872) e studiato ragioneria, nel 1878 vinse il concorso per ispettore della Galleria Estense di Modena, iniziando la sua prestigiosa carriera di storico dell'arte. Nel 1888 avviò a Roma, per incarico del ministero della Pubblica Istruzione, il catalogo degli oggetti d'arte dello stato; conseguita frattanto la libera docenza (1890) fu incaricato e poi titolare (1901-31) della prima, e per molto tempo la sola, cattedra di storia dell'arte in Italia, nell'univ. di Roma. Fondò poi, presso la stessa univ., il corso di perfezionamento in storia dell'arte, che per anni costituì il vertice di tali studi in Italia. Fu anche promotore della Commissione vinciana e di molte altre iniziative di organizzazione della cultura storico-artistica. Socio nazionale dei Lincei (1926).
La sua attività d'insegnante e di studioso diede un vigoroso impulso agli studi di storia dell'arte in Italia, e, oltre che nei numerosissimi articoli e saggi, ebbe la sua massima espressione nella Storia dell'arte italiana. In quest'opera, il senso vivissimo della storia, unito a una straordinaria finezza critica e a una vastissima esperienza di conoscitore, ha permesso a V. di tracciare un ampio quadro d'insieme degli svolgimenti dell'arte italiana e insieme di approfondire con minuziosa acutezza il giudizio critico sulle singole personalità. Fondatore e direttore per un quarantennio della rivista L'Arte, successa all'Archivio storico dell'arte (1888), fra le altre sue opere si ricordano: Tesori inediti dell'arte a Roma (1896); monografie su Leonardo pittore (1920), Piero della Francesca (1922), L. B. Alberti (1923), Correggio (1926), ecc., e un volume di Memorie autobiografiche (1927). La sua biblioteca, altamente specializzata, si trova presso l'Istituto centrale del restauro a Roma.