Termine con il quale si designa l’applicazione dell’aerofotogrammetria alla geologia; ha diversi sinonimi: ‘interpretazione aerofotogeologica’, ‘fotointerpretazione geologica’ ecc. L’osservazione di coppie di fotografie allo stereoscopio permette di ricostruire il rilievo di aree riprese dall’alto. Il fotogeologo costruisce un mosaico, da cui ricava una mappa fotogeologica con una visione d’insieme di elementi geomorfologici, litologici e tettonici. I compiti principali del fotogeologo consistono nel ricavare, dalle fotografie, i caratteri morfologici, quali le modalità di erosione in relazione alla litologia e alla tettonica, l’individuazione di campi carsici, di terrazzi alluvionali od orografici, di frane attuali o fossili o potenziali, di meandri abbandonati, canyon, conoidi, cordoni morenici, antiche linee di spiaggia ecc.
L’a. trova impiego anche per scopi applicativi, quale lo studio di un’area particolarmente franosa o dell’erosione di coste, la ricerca mineraria o d’idrocarburi, lo studio delle aree più adatte per una ricerca idrogeologica.