Stirpe indoeuropea del ramo nomade, scito-sarmatico, degli Iranici. Abitarono le steppe dell’Ural, del Lago di Aral, del Mar Caspio fino al Don. Apparsi i Goti sul Mar Nero, gran parte di loro fu spinta verso il Danubio. Nel 355 ca. furono sottomessi dagli Unni. Parte di essi si stabilì allora in Pannonia e si germanizzò, seguendo nel 406 la migrazione vandala fino in Spagna. Alcuni gruppi furono stanziati da Ezio intorno a Orléans, altri invasero nel 464 l’Italia, ma furono vinti da Ricimero. Il grosso aveva intanto occupato la Lusitania e la provincia di Cartagena, ma fu disfatto dai Visigoti di Vallia (418). I resti, unitisi ai Vandali, li seguirono nel 429 in Africa, dove il re vandalo assunse anche il titolo di rex Alanorum.
La documentazione archeologica è rappresentata sostanzialmente da necropoli con sepolture ipogee, a pozzo e a catacomba; risulta frequente la pratica della deformazione del cranio dei defunti. All’interno della grande koinè germanica orientale tipicamente alana è la decorazione con pietre preziose di spade e specchi nomadici, oltre alla presenza di lunghe spade nei corredi femminili.