ALESSANDRIA d'Egitto
(II, p. 306; App. II, I, p. 116)
Le trasformazioni dell'età moderna hanno cancellato, in genere, i documenti più significativi della civiltà islamica: interi settori di recente edificazione si affiancano alle vecchie fabbriche, interrompendo la compattezza del tessuto con vaste arterie; l'insieme urbano ha poi subito l'influenza dei modelli europei, segnatamente francesi e inglesi. A questi si sono aggiunte le architetture in stile internazionale e la sequenza dei grandi alberghi, alcuni dei quali sono stati sistemati in edifici storici.
Come Il Cairo, A. risente profondamente della mancanza di un'adeguata pianificazione urbanistica e, in particolare, della carenza degli alloggi, che provoca il proliferare di un'edilizia spontanea e indiscriminata. Un nuovo impulso sembra tuttavia scaturire da una serie di imprese di ambiziose dimensioni, il cui obiettivo principale è però volto a incentivare soprattutto gli aspetti promozionali e culturali del governo egiziano.
Dal 1984 è, infatti, in costruzione il Center for Arts, progettato da Mohsen Baiad, un grandioso contenitore che comprende, tra gli altri, tre musei, diversi ateliers per artisti e gallerie. Nel 1995, invece, è prevista, con una dotazione di duecentomila volumi iniziali, destinati a diventare otto milioni, la concreta rifondazione della Biblioteca universale alessandrina. Una prima, simbolica, pietra è stata posta nell'estate 1988, seguita da un bando di concorso internazionale, promosso dall'UNESCO, per la ricostituzione del patrimonio librario e la creazione di un centro studi mediterranei su un'area di 45.000 m2. Il concorso è stato vinto nel 1989 da un progetto norvegese presentato dalla Snohetta Arkitectur e Landscap.
Il centro e la biblioteca dovranno inserirsi nel 'piano maestro', concertato dall'università con la collaborazione del governo e degli organismi culturali britannici. Tale piano riguarda lo sviluppo portuale, la crescita turistica e industriale (che attualmente ricopre il 38% della produzione del paese), la questione nodale delle abitazioni, la protezione della terra a destinazione agricola e i controlli ambientali (inquinamento ed erosione delle spiagge) per i prossimi cinquant'anni. Il programma, che si dovrà adattare via via al mutare delle situazioni e delle esigenze, prevede inoltre l'ampliamento della città verso occidente e la preservazione del suo carattere costiero, sia marino che lacustre, nonché l'inserimento di cospicue aree verdi da riservare per attività di ricreazione.
Bibl.: Egitto moderno, E.U.A., vol. iv, Venezia-Roma 1958, pp. 242-44; Egitto, in Edilizia Moderna, n. 89-90 (s.d.), pp. 165-69; Alexandria and the Delta, in UIA-International Architect, 7 (1985).