Storico italiano (Vercelli 1909 - Torino 2003), magistrato (fino al 1963), poi prof. di storia del Risorgimento all'univ. di Torino (1966-79) e di Cagliari. Antifascista convinto, vicino al movimento di Giustizia e Libertà, fu tra i fondatori del Partito d'Azione a Torino (1942). Durante la guerra, sfollato con la famiglia nella provincia torinese, entrò in contatto con le formazioni partigiane. Nel 1945 divenne membro del CLN del Piemonte e partecipò, alla fine della guerra, alla Giunta regionale e alla Giunta consultiva. Fu un importante punto di riferimento per i laici e i democratici torinesi, inseme a N. Bobbio e F. Venturi. Nel 1993 fu tra i promotori dell'associazione Movimento d'Azione giustizia e libertà insieme allo stesso Venturi, ad A. Garosci, A. Banfi, G. Parri e A.Visalberghi. Socio corrispondente dei Lincei (1988). Tra le sue opere si ricordano in particolare: Buonarroti e Babeuf (1948); F. Buonarroti e i rivoluzionari dell'Ottocento (1951); I radicali in Italia (1849-1925) (1973); F. Cavallotti (1976); Zanotti Bianco e Salvemini (1984); Calamandrei (1987); Amalek: il dovere della memoria (1989); Il mite giacobino (1994); Un affare di coscienza. Per una libertà religiosa in Italia (1995); L'Italia corrotta: 1895-1996. Cento anni di malcostume politico (1996). Nel 2023, nel ventennale dalla scomparsa, è stata pubblicata l'antologia di suoi scritti Per l'eguaglianza e la libertà.