Musicista (Roma 1644 - Genova 1682). Compì forse a Modena i primi studî. Non si hanno notizie sicure di un suo successivo soggiorno a Napoli; si sa invece che visse per un certo periodo a Roma, partecipando quale compositore alla vita musicale della città. Dal 1665 al 1672 fu a Venezia, dove pare abbia insegnato canto e dove avrebbe iniziato quella sua relazione amorosa in conseguenza della quale fu ferito a Torino nel 1677 dai sicarî di un Pignaver o di un Contarini. Fuggito a Genova, vi fu ucciso in seguito a vicende rimaste oscure. S. è compositore di particolare importanza nella storia della musica sia vocale sia strumentale. Tra i primi tentò le forme del concerto grosso, trasferendone gli stilemi caratteristici anche in composizioni d'altro genere. Nella cantata si dimostra stilisticamente superiore a B. Ferrari, L. Rossi e G. Carissimi. Nell'oratorio raggiunge una pienezza drammatica inconsueta, e così anche nell'opera teatrale, nell'ambito della quale S. rappresenta l'anello di congiunzione tra le scuole settentrionali e le meridionali, in virtù dell'influsso da lui esercitato su A. Scarlatti. Delle sue opere ci sono pervenute 33 composizioni vocali religiose (di cui fanno parte 6 oratorî) e 155 profane; 31 strumentali, 31 prologhi, intermedî, "azioni drammatiche", 5 opere teatrali.