Almería Città (186.651 ab. nel 2007) della Spagna meridionale, in Andalusia, capoluogo della provincia omonima. Sorge su un’esigua pianura alluvionale, presso lo sbocco del fiume omonimo nel Golfo di Almería. Porto fra i più notevoli della Spagna meridionale, ha relazioni specialmente con la costa algerina; esporta prodotti agricoli e minerari. Intensa l’attività peschereccia. Tradizionale è la lavorazione del vetro, mentre l’industria è presente nei settori meccanico, chimico e conserviero.
Di antichissima origine, subì la dominazione cartaginese (238 a.C.) e quella romana. Gli Arabi ne fecero uno dei massimi porti militari e commerciali della Spagna; nel 1023-91 fu il centro di un regno musulmano indipendente dello stesso nome; venne conquistata dopo lungo assedio, e con il concorso della flotta genovese, da Alfonso VII di Castiglia (1° ag. 1147). Tornata agli arabi Almohadi nel 1157, solo nel 1489 fu presa definitivamente dai re cattolici: con essa cadde uno degli ultimi baluardi del regno di Granata.
Civiltà di A. Civiltà preistorica, sviluppatasi lungo le coste sud-orientali della Spagna nell’ambito dell’Eneolitico e della prima Età del Bronzo, probabilmente a opera di gruppi di ricercatori di metalli provenienti dal Mediterraneo orientale, che nella zona si dedicarono allo sfruttamento delle miniere di rame. Il metallo è già presente verso la metà del 3° millennio a.C. nell’insediamento neolitico di El Garcel. La fase di piena fioritura della civiltà di A. si colloca tra la fine del 3° e l’inizio del 2° millennio a.C.