Musicista (Paderno Cremonese 1834 - Milano 1886). Studiò al conservatorio di Milano con F. Frasi e Lauro Rossi. Organista di S. Ilario in Cremona, in questa città diede nel 1856 la sua prima opera, I Promessi Sposi, cui nel 1861 seguiva La Savoiarda. Nel 1862 divenne capomusica della guardia nazionale in Piacenza e nel 1864 direttore della banda civica di Cremona. Nel 1872 I Promessi Sposi, rielaborati, trionfarono a Milano, fruttandogli commissioni dalla casa Ricordi; I Lituani (rappr. Milano 1874) furono applauditi dal pubblico ed esaltati dalla critica. Seguì La Gioconda, trionfante alla Scala nel 1876, dove, nel 1880, ottenne buon successo Il figliuol prodigo. Nel 1880 P. diventò inoltre prof. di composizione al conservatorio di Milano, e tale cattedra mantenne fino alla morte, pur assumendo nel 1882 anche la direzione della cappella di S. Maria Maggiore in Bergamo e per questa scrivendo musica sacra. Nel 1885 diede alla Scala, con scarso successo, l'ultima sua opera: Marion Delorme. Altra opera lasciata incompiuta e completata da A. Cadore, I mori di Valenza, fu rappresentata nel 1914. Oltre le opere citate, scrisse anche la farsa Il parlatore eterno (1873), il ballo Clarissa (1873), la cantata a G. Donizetti (1875), una marcia funebre per Manzoni, un inno garibaldino (1882).