Mozzoni, Anna Maria
Femminista (Rescaldina, Milano, 1837-Roma 1920). Di formazione illuministica, al corrente del dibattito europeo sulla questione femminile, l’originalità della sua posizione emerge fin dall’opera La donna e i suoi rapporti sociali (1864), dove, riallacciandosi a C. Beccaria, criticò la concezione patriarcale, affermando che la donna doveva essere considerata nel suo rapporto con la società; occorreva quindi darle il diritto di voto e la possibilità di lavoro e di accesso a tutte le professioni, riformare il sistema educativo e i rapporti all’interno della famiglia. Condusse quindi dal 1864 al 1920 una lunga battaglia per inserire la questione femminile in tutti i problemi che l’Italia postunitaria doveva affrontare (riforma del codice civile, riforma della legge elettorale). Favorì la costituzione di leghe di lavoratrici e aderì al movimento socialista.