Dispositivo atto a impedire il furto, di autoveicoli, oppure in appartamenti, negozi e uffici. I primi a essere sviluppati furono sistemi nei quali l’effrazione di un’apertura (porta o finestra) provoca, per la presenza di contatti elettrici disposti sui serramenti, l’attivazione di allarmi sonori e per un’eventuale manomissione scatta l’allarme e subentra un’alimentazione alternativa. Questi sistemi hanno subito diversi miglioramenti: in particolare, sono da ricordare i sistemi antintrusione, che usano sensori di vibrazione estremamente sensibili; i circuiti elettronici capaci di collegarsi automaticamente a uno o più utenti telefonici e di inviare messaggi registrati; i sensori di movimento che, applicati in diversi punti della casa, sono in grado di rilevare la presenza di estranei. Questi ultimi sistemi possono essere realizzati con diverse tecniche: circuiti ottici con fasci luminosi che, se interrotti, producono l’attivazione dell’allarme; sistemi a ultrasuoni o a microonde, costituiti da un piccolo radar, a irraggiamento molto largo, regolato in modo da non dar luogo a segnali di allarme nelle condizioni normali degli ambienti. Il controllo dell’esterno, ma anche di ambienti interni non facilmente accessibili, può avvenire mediante sistemi di videosorveglianza che utilizzano telecamere posizionate in punti strategici. Per la protezione di automobili l’a. più efficace è quello satellitare, che prevede l’utilizzo di una rete di satelliti geostazionari e un ricevitore, nascosto all’interno dell’auto, che ne riesce a calcolare con estrema precisione la posizione.