Musicista (Legnago 1750 - Vienna 1825). Studiò a Venezia (con G. B. Pescetti e F. Pacini) e a Vienna (con F. L. Gassmann), dove rimase per tutta la vita ricoprendo le maggiori cariche musicali a corte e presso i teatri. Ebbe allievi poi celebri, quali L. van Beethoven, F. Schubert e F. Liszt. Nel 1821 fu colpito da una grave malattia mentale che lo costrinse ad abbandonare la sua attività. Compose oltre quaranta opere teatrali, cinque Messe, un Requiem, tre Te Deum, mottetti, salmi e altra musica sacra, cantate, oratorî, molta musica vocale da camera, sinfonie, musica da camera, ecc., in un'arte caratterizzata da una ricca strumentazione, non molto originale nel carattere, ma sempre decorosa, chiara e discorsiva, che nelle migliori manifestazioni (la tragédie-lirique Les Danaïdes, Parigi 1784 e La grotta di Trofonio, Vienna 1785) raggiunge efficacia teatrale. La voce (diffusasi nel sec. 19º) secondo la quale S. avrebbe causato la morte di Mozart avvelenandolo è priva di qualsiasi fondamento.