Nome della seconda regione augustea dell’Italia. Si estendeva dal Biferno al capo di Leuca e dall’Adriatico ai monti del Sannio e della Campania: comprendeva così anche l’antica Calabria (penisola Salentina) ed era perciò talora chiamata A. et Calabria. A differenza della Puglia attuale, ne faceva parte anche la zona di Benevento.
Gli abitanti del territorio presso il Gargano (dov’era Teanum Apulum) erano gli Apuli, probabilmente appartenenti allo stesso ramo degli Osci, quelli della parte meridionale dell’A. erano i Dauni e i Peucezi (due dei tre principali gruppi in cui si suddivideva il popolo degli Iapigi, il terzo era quello dei Messapi).
Si dà il nome di cultura apula a un aspetto della prima e seconda Età del Ferro pugliese, nelle zone non toccate dalla colonizzazione ellenica; si afferma verso la fine dell’8° sec. a.C. con ceramica dipinta, soprattutto di stile geometrico (gruppi daunio, peucezio, messapico), che presenta forme e decorazioni locali, pochissimo influenzate dalla produzione greca. Da questa ceramica è da distinguere quella più tarda a figure rosse con ritocchi bianchi, cui pure si dà per ragioni geografiche il nome di apula: questa proviene da svariate fabbriche apule, specialmente Taranto, fiorenti nel 4° sec. a.C. ed è largamente influenzata dai prodotti greci.