ar-Rūm Termine usato dagli Arabi e dagli altri popoli musulmani per indicare l’Impero Romano d’Oriente. Derivato dal gr. ῾Ρωμαῖοι «Romani, Romei», con cui i sudditi dell’impero si designavano, ricorre già nel Corano per indicare lo Stato bizantino. Presso gli scrittori arabi medievali designa talvolta anche le popolazioni latine d’Africa e d’Europa. In persiano e in turco, fin dal 12° sec., si diede l’appellativo di R. ai Turchi d’Anatolia e d’Europa. Il derivato turco Rūm-īlī («paese dei Rūm») fu usato sino alla fine del 19° sec. per indicare sia tutta la Turchia europea, sia un grande pascialato, di diversa estensione secondo le epoche e che talora comprese l’Albania, la Macedonia e la Turchia.
Da Rūm-īlī deriva il nome Rumelia, dato all’insieme dei paesi posti a S della catena balcanica, tra Mar Nero, Egeo, Albania, salvo la cuspide SE. Con il trattato di Berlino (1878) la parte orientale di questa regione fu costituita in territorio autonomo (Rumelia Orientale), sempre soggetto alla Turchia. Incorporato quest’ultimo al principato bulgaro (1885), si disse Rumelia la regione corrispondente all’Albania centrale e alla Macedonia.