Argentina
Fra speranze e delusioni
Paese di grandi potenzialità, l'Argentina è stata all'inizio del secolo investita da una crisi gravissima; già da decenni, però, la situazione economica era precaria, per gli alti e bassi del mercato internazionale dei prodotti agricoli e alimentari e per le instabili vicende politiche. L'Argentina è un grande paese dove vivono milioni di discendenti di emigrati italiani e che sta cercando la sua via allo sviluppo
L'Argentina occupa una gran parte del Cono Sud dell'America Meridionale: ampie pianure che giungono fino all'Oceano Atlantico e vasti bassopiani che s'innalzano a ridosso delle Ande. Le grandi pianure settentrionali del Chaco e della Mesopotamia ‒ così detta perché compresa fra i due grandi fiumi Paraná e Uruguay, che poi si congiungono e formano il Río de la Plata ‒ hanno un clima caldo di tipo tropicale e subtropicale. L'originario paesaggio di praterie con alberi e, verso est, di foreste è stato in parte trasformato con coltivazioni di cotone, canna da zucchero, agrumi, tabacco, tè.
La parte centrale del paese è pure un'immensa pianura ‒ le Pampas ‒ fra il Paraná e il Río Colorado, dal clima temperato, oggi in buona parte messa a coltura: frumento, mais, avena, soia (l'Argentina è il 3° produttore mondiale), girasole, arachidi, lino, alberi da frutto (meli, peschi, peri, prugni) e vite, il cui sviluppo si deve soprattutto agli immigrati italiani. Vaste aree sono riservate all'allevamento bovino (5° allevatore mondiale) ed equino. La regione meridionale ‒- la Patagonia ‒ si allunga fino alla Terra del Fuoco: è il regno della steppa, con un clima che, procedendo verso sud, si fa sempre più freddo e arido. Qui la popolazione è scarsa, nonostante lo sfruttamento minerario di alcuni giacimenti e l'allevamento di pecore e capre, di cui si lavorano ed esportano lana e pelli.
L'Argentina fu colonia spagnola fino al 1816, quando conquistò l'indipendenza. Seguì un lungo periodo di instabilità politica, di crisi economiche ricorrenti, di lotte interne e non mancarono anche alcuni conflitti con i paesi confinanti. Dal 1888 al 1930 l'Argentina ebbe una forte crescita, poiché divenne uno dei più grandi esportatori di cereali e di carne; poi, invece, la situazione economica andò deteriorandosi.
Quasi spopolata fino alla fine dell'Ottocento ‒ nel 1869 aveva appena 1.700.000 abitanti ‒ l'Argentina accolse poi grandi quantità di immigrati soprattutto dall'Europa. Oggi circa il 90% della popolazione è di origine europea e pochi sono gli indios.
Fra gli immigrati c'erano moltissimi Italiani, i cui discendenti costituiscono circa un terzo della popolazione totale. Ancora oggi sono soprattutto le regioni meridionali e settentrionali quelle poco popolate, mentre quasi il 70% della popolazione si addensa nel centro del paese, ‒ le province di Santa Fé, Córdoba ed Entre Ríos (Paraná) ‒ e lungo il Río de la Plata, dove la capitale Buenos Aires accoglie quasi un terzo degli Argentini.
Il paese produce petrolio e gas naturale, abbastanza da essere autosufficiente e da esportarne una quota. L'industria è piuttosto sviluppata nei tradizionali settori alimentare e tessile, ma anche nelle produzioni meccaniche, chimiche, siderurgiche e metallurgiche.
L'Argentina è un grande paese, ricco di potenzialità umane e dalle capacità economiche cospicue, ma a cavallo del secolo ha subito una crisi economica grave (Argentina, storia della), con forte inflazione e notevole disoccupazione, che ha alimentato un diffuso malessere sociale.