Scultore francese (Banyuls-sur-Mer 1861 - ivi 1944). Esordì come pittore, allievo di A. Cabanel; si accostò poi a M. Denis e al gruppo dei Nabis, e subì qualche influsso di P. Gauguin, pur rimanendo fedele al classicismo di Puvis de Chavannes. Deluso per lo scarso successo, si dedicò all'arazzo, organizzando a Banyuls-sur-Mer (Pirenei Orientali) una piccola manifattura. Verso il 1900 una malattia agli occhi lo spinse a sperimentare le sue prime opere di scultura che miravano a contrapporre alla plastica impressionista stabilità e pienezza di volumi e insieme una classica continuità di contorni. In realtà, quella forma piena e largamente plasmata si prestava ad alti effetti di luce e si accostava singolarmente all'arte di A. Renoir. Quasi tutte le sue opere raffigurano giovani donne nude, nel pieno rigoglio delle forme, alle quali l'artista attribuì spesso significati simbolici (la Montagna, il Mediterraneo, il Fiume, l'Asia) o vagamente mitologici (Flora, Pomona, le Grazie, ecc.), cercando di esprimervi la chiarezza e la luminosità della natura mediterranea. Notevoli anche i piccoli bronzi e i monumenti: a Blanqui (Puget-Théniers), a Cézanne (1912-20, Parigi, Musée d'Orsay).