Locuzione con cui, fin dall’inizio del 14° sec., si cominciò a indicare la polifonia della seconda metà del 13° sec. per contrapporla alla nuova produzione detta Ars nova. Gli studiosi oggi la intendono in un’accezione più ampia, comprendente i primi sviluppi della polifonia nell’11° sec., la scuola di Notre-Dame con Leoninus e Perotinus e il periodo successivo, fino agli inizi del 14° sec., con le scuole di Francone da Colonia (➔) e Pietro della Croce (o Petrus de Cruce). Ne rimangono escluse le forme monodiche dei trovatori e dei trovieri. Carattere peculiare dell’A. fu l’aggiunta, sotto o sopra un canto dato, di una nuova parte melodica (vox organalis), che a mano a mano assunse ritmo proprio e ricchezza di note, superando la primitiva forma nota contro nota. È inoltre in questo periodo che si ebbe l’affermazione del mensuralismo (➔) e del discanto (➔). Tra le forme preferite il mottetto, il conductus, il rondello.