Asia
Il gigante del mondo
Il continente più vasto e popolato del mondo, l'Asia, presenta al suo interno molti contrasti: le montagne più alte del Pianeta, i laghi più profondi, climi freddi e tropicali, deserti e foreste, paesi tecnologicamente avanzati e molto poveri. Enorme è il numero di persone che vi abitano e moltissimi sono ancora coloro che hanno bisogno ogni giorno di procurarsi il cibo, un tetto, una scuola, un lavoro, un medico
L'Asia è il gigante del mondo: per l'estensione come per l'altezza dei suoi monti, per il numero di abitanti , per la varietà delle culture e delle civiltà. La superficie del continente, con le sue acque interne (il Lago Bajkal è il più profondo del mondo, il Mar Caspio è il più vasto), è di circa 45 milioni di km2: un terzo di tutte le terre emerse del Pianeta (esclusa l'Antartide). Sopra le pianure, i deserti, gli altipiani, si innalza l'Everest che con 8.848 m è il monte più alto della Terra. In Asia si trovano il paese più vasto del mondo, la Russia, e i due più popolosi, la Cina e l'India. E anche la più grande opera costruita dagli uomini, l'unica che si riesca a vedere dallo spazio: la Grande muraglia, che percorre la Cina per circa 7.200 km.
L'Asia presenta caratteri ambientali molto vari, per i quali gli uomini hanno trovato diverse soluzioni di adattamento, creando sistemi territoriali, sociali, economici, politici, religiosi, filosofici e culturali assai differenti tra loro. Molti paesi asiatici hanno, comunque, un elemento in comune: un aumento della popolazione piuttosto rapido. In Asia vivono più di 3,8 miliardi di persone, molto oltre la metà di tutta la popolazione mondiale. La povertà è assai diffusa, anche se alcuni paesi asiatici sono tra i più ricchi al mondo. Nelle maggiori città dell'Asia troppe persone soffrono per la mancanza di abitazioni, sebbene vi siano stati costruiti il grattacielo più alto del mondo e l'aeroporto più grande. In quasi tutta l'Asia la maggior parte della popolazione lavora nelle campagne, ma alcuni Stati producono beni ad alta tecnologia: computer, cellulari, lettori DVD e così via.
Tolta l'Europa, cioè le terre a ovest degli Urali e del Mar Caspio, l'Asia è un'enorme area massiccia, poco articolata: ha 70.000 km di coste, ma la maggior parte del suo territorio è lontanissima dal mare. Sono pochi sia i golfi sia le penisole (le principali sono la penisola Arabica, quella Indiana e quella Indocinese). Il mare incide sul clima e lo addolcisce; anche se non sempre, come nel caso della penisola Arabica, che è quasi interamente un deserto. La distanza dal mare, comunque, rende il clima dell'Asia in prevalenza continentale, con un'enorme differenza tra estate e inverno e precipitazioni molto scarse. Le coste settentrionali sono bagnate dal Mar Glaciale Artico, che è in gran parte ghiacciato e non addolcisce affatto il clima. Lungo la costa dell'Oceano Pacifico, c'è un gran numero di isole (specie quelle di Giappone, Filippine e Indonesia). Molto conta anche la latitudine, che in Asia va da oltre il Circolo Polare Artico fino a superare l'Equatore: la Siberia settentrionale ha un clima molto freddo.
Concludendo, le isole e le zone vicine ai mari caldi non sono la parte più estesa; più vaste sono le regioni fredde, aride e semi-aride: su più di un quinto dell'Asia manca acqua in superficie (fiumi, laghi, ghiacciai).
La disposizione delle montagne che, dalla Turchia all'Indocina e alla Siberia orientale, formano come una Y che si biforca nel Pamir, accentua la differenza climatica. Il sistema montuoso meridionale comprende i monti del Caucaso, l'Hindū, l'Himalaya e i K'unlun Shan: disposto in senso ovest-est, sbarra i venti (monsoni) che dall'Oceano Indiano portano calore e umidità a nord. Così, le regioni tra le montagne e l'Oceano (India, Indocina, parte della Cina) ricevono enormi quantità di pioggia ‒ e infatti qui scorrono molti grandi fiumi (Indo, Gange, Mekong, Fiume Giallo) ‒ ; le regioni subito a nord delle montagne ricevono invece poche precipitazioni. L'altro braccio della Y, dal Pamir alla Penisola dei Ciukci, comprende i Tian Shan, l'Altaj e altri monti ed è meno elevato e più lontano dal mare; ma anche qui nascono fiumi importanti (Ob-Irtyš, Jenisej). In vari casi (Anatolia, Altopiano Iranico, Tibet, Gobi), le catene montuose abbracciano altipiani dove le condizioni ambientali possono essere veramente dure, sia per l'aridità, sia per l'altitudine. Tra le catene montuose si aprono però anche pianure, come quelle percorse dai grandi fiumi, dove si concentra la popolazione, che sfrutta la varietà dei climi e dei terreni.
Lungo i fiumi si formarono le più antiche culture asiatiche. In Mesopotamia, fin dal 3° millennio a.C. esistevano città circondate da campi coltivati e irrigati. Lungo la valle dell'Indo si sviluppò la civiltà indiana. La civiltà cinese si stabilì nella pianura del Fiume Giallo (Huang He), corso ricco d'acqua e navigabile.
Ogni regione aveva una specializzazione produttiva, e questo spingeva a scambiarsi i prodotti; le varie civiltà entrarono così in contatto fra loro, assorbendo e diffondendo beni, idee, innovazioni, strumenti, filosofie. Lo sviluppo tecnologico asiatico fu più precoce di quello europeo, ma si arrestò bruscamente proprio mentre in Europa, al contrario, accelerava.
Prodotti agricoli, come le spezie, e tecnologici, come i tessuti e le porcellane, fin dall'antichità attrassero gli Europei e alimentarono importanti commerci per via di mare e di terra, lungo la famosa via della seta.
Con la colonizzazione, gli Europei organizzarono un sistema di sfruttamento che serviva a ricavare prodotti agricoli (sistema della monocoltura), minerali, legni pregiati che erano richiesti nei paesi occidentali. Le conseguenze della colonizzazione furono, in Asia, forse meno catastrofiche che in Africa, perché le civiltà asiatiche avevano sistemi sociali e Stati più solidi e capaci di resistere meglio. Ma la colonizzazione provocò ugualmente instabilità politica, guerre, rivoluzioni e per lungo tempo ha impedito, e ancora frena, uno sviluppo equilibrato. In compenso, la colonizzazione portò grandi innovazioni, a cominciare da quelle in campo medico, che ridussero in pochissimo tempo la mortalità infantile e le stragi provocate dalle epidemie. La popolazione asiatica è quindi in gran parte composta da giovani e questo fa sì che cresca velocemente.
I paesi asiatici mostrano, come già accennato, fortissimi contrasti e differenze: alcuni sono tra i più arretrati altri tra i più tecnologicamente avanzati del Pianeta. L'uso del cellulare, per esempio, è molto diffuso in alcuni paesi e quasi sconosciuto in altri: in Giappone più della metà della popolazione (il 59%) ha un cellulare mentre in Mongolia lo ha solo una piccola minoranza (l'8%). Nello Yemen, uno dei paesi più poveri, solo l'1% possiede un cellulare. Anche l'uso del computer e di Internet è molto diverso. In Giappone il 52% della popolazione si connette alla rete, nello Yemen lo 0,1%. In Cina meno del 7% naviga su Internet, ma questa piccola percentuale nasconde il vero numero di utenti, 87 milioni; il 7% in questo caso equivale a una volta e mezza la popolazione italiana.