Famiglia di piante Monocotiledoni, ordine Asparagali, comprendente circa 370 specie rizomatose, con habitus lianoso, arbustivo o, più raramente erbaceo. Spesso le foglie sono ridotte a squame precocemente caduche e la fotosintesi viene svolta da cladodi. I fiori, esameri, possono essere ermafroditi o unisessuati, solitari o aggregati in infiorescenze racemose. Il frutto è una bacca. Le A. sono diffuse prevalentemente nel continente eurasiatico, con poche specie presenti in Nordamerica e in Australia.
L’ asparago (Asparagus officinalis;fig.), dell’Europa centrale e meridionale, ha rizoma breve, squamoso, fusti alti fino a m 1,50, con foglie ridotte a minute squame e con numerosi cladodi strettissimi, fiori verde-giallicci e bacche rosse. Della pianta spontanea si mangiano i giovani germogli (turioni), verdi, sottili, di sapore amarognolo; il rizoma con le radici si usa in farmacia come diuretico. L’asparago si coltiva largamente, in numerose razze, a turioni più grossi di quelli delle piante spontanee, bianchi, per lo più a cima verde violacea. In Italia sono comunemente consumati anche i turioni di Asparagus acutifolius, volg. asparago selvatico, corruda, a cladodi brevi e pungenti, che è anche coltivato per lavori d’intreccio dai fiorai. Certe specie esotiche (Asparagus plumosus, Asparagus sprengeri ecc.) si coltivano per ornamento.