(assiro Ashshū′r) Nome del dio eponimo e supremo del pantheon degli Assiri (mai adorato in Babilonia). Rappresentato nell’età più antica con un alto copricapo, un cerchio nella sinistra e un’arma a forma di roncola nella destra, in monumenti più tardi assume l’aspetto di un disco alato terminante in busto umano talora in atto di tirare l’arco. Nell’arte achemenide il disco alato di A. diviene simbolo di Ahura Mazdā.
Porta il nome del dio la più antica capitale dell’Assiria, Assur, sulla sponda destra del Tigri (nell’odierno Iraq). Il primo insediamento risale al 2500 a.C. circa; in età paleoassira A., divenuta importante centro per il commercio con la regione anatolica, fu forse dotata di una prima cinta muraria, dei templi doppi di Anu e Adad e di Sin e Shamash e di un santuario dedicato alla divinità A., a SO del quale si ergeva la ziqqurat in mattoni crudi dedicata al dio Enlil. All’età neoassira risalgono la costruzione di nuove fabbriche templari e palaziali e l’erezione di una seconda cinta di mura. La città iniziò il suo declino dopo la distruzione subita nel 614 a.C. a opera dei Medi, per rifiorire nel periodo partico (1° sec. a.C.- 3° sec. d.C.) e finire poi abbandonata forse a seguito delle incursioni sasanidi.