Danzatore e coreografo (Ozora, od. Uzdin, Voivodina, 1906 - Roma 1988). Studiò danza moderna a Berlino con R. von Laban, quindi la danza accademica con V. Gsovsky e si perfezionò in Italia con E. Cecchetti. Dopo il debutto in Germania come ballerino (1927) e come coreografo (1932), lavorò all'Opera di Budapest, in stretta collaborazione con Bartók e Kodaly. Dal 1936 in Italia, dove prese la cittadinanza nel 1960, contribuì alla rinascita e al rinnovamento del balletto italiano, valendosi della collaborazione dei maggiori musicisti e pittori. Fu al San Carlo di Napoli; al Teatro dell'Opera di Roma (primo ballerino e coreografo nel 1938-40; 1950-51; direttore negli anni 1967-69); alla Scala di Milano (1945-47), dove aveva esordito nel 1942 come protagonista e coreografo del Mandarino meraviglioso di Bartók. Intensa anche la sua attività all'estero. Della sua vastissima produzione (oltre 170 balletti) sono da ricordare: Le creature di Prometeo (mus. Beethoven, 1933); i balletti su musiche di Casella (La giara, 1939); Petrassi (La follia di Orlando, 1947; Estri, 1968; Rivolta di Sisifo, 1977); Dallapiccola (Marsia, 1948); Bartók (La soglia del tempo e Mystères, 1951); Varèse (Déserts, 1965); Berio (Visage, 1973). Oltre che coreografo di raffinata complessità intellettuale e ballerino di grande potenza espressiva e originalità mimica, M. fu anche regista lirico e vivace pubblicista.